Da appassionato analista, e questa volta più che mai “estraneo ai fatti”, mi viene da esaminare nel suo complesso la situazione politico-amministrativa del nostro paese in previsione delle più o meno vicine elezioni che porteranno alla formazione di un suo nuovo assetto gestionale.
Sperando unicamente di contribuire ad allargare le vedute dei diretti interessati, che dovrebbero essere volte a comprendere gli errori del recente passato e soprattutto a non ripeterli, cercherò di chiarire la situazione presente allo stato dell’arte ed in ispecie quella futura, ridimensionando, ove possibile, facili illusioni; e terminerò con l’illustrare quelle che a mio avviso dovrebbero essere le caratteristiche di un sindaco, necessarie per la sua designazione, e le modalità per conoscerle e proporle. Esporrò con la dovuta modestia i miei personali punti di vista e sarò grato a chi volesse collaborare a migliorarli, anche, al limite, rigettandoli nella loro interezza, ma sempre motivandone le ragioni. Impresa ardua, non c’è che dire; ma, come spesso già dimostrato, adoro il rischio.
Dobbiamo partire da alcuni dati di fatto:
- – La nostra comunità vive in condizioni ambientali ed organizzative “paurose”: dallo stato indescrivibile di tutte le strade cittadine alla precarietà dell’approvvigionamento idrico; dalle carenze della raccolta dei rifiuti sia giornalieri che ingombranti ai disagi del normale funzionamento scolastico; dalle ricorrenti interruzioni di illuminazione pubblica alle difficoltà di accesso a servizi pubblici amministrativi e sanitari. Solo per dirne qualcuna. A queste si associno la perdita di tutti, e dico tutti, i presìdi di cui disponevamo e che comunque contribuivano alla nostra economia, come l’ospedale, la Pretura, la caserma della Finanza, l’Ufficio del Giudice di pace, la completezza scolastica e via discorrendo.
- Va da sé che il danno alla nostra economia avanza giorno per giorno; il primo ad esserne coinvolto è lo strombazzato patrimonio archeologico che langue nell’abbandono con tutte le sue conseguenti e fin qui deluse aspirazioni “turistiche”.
- In tale situazione la gente di Teano va via, e quella di fuori rifugge dal venire anche per un solo giorno. Gli immobili si deprezzano e per una casa moderna acquistata dieci anni fa per 200 mila euro oggi non ve ne darebbero più di 100. Solo per accenno, ricordate il boom delle case coloniche acquistate fino a venti anni fa dai residenti a Napoli desiderosi di una vita tranquilla in campagna? Ma una vita in campagna non deve voler dire rovinare un treno di gomme per arrivarci o tenersi l’immondizia in casa per settimane intere, o dovere andare ad attingere l’acqua ad una fontana pubblica, ammesso che la versi.
- Il Comune è senza personale e quel poco che resta non è più in grado di sostenere tutto il lavoro, e la speranza che possa essere funzionalmente integrato a breve è ancora pura chimera. E nutriamo forti dubbi che possa avere la preparazione necessaria, vista la decisione della pregressa Amministrazione di non aderire ai corsi di formazione regionali, per poter avere poi mani libere nella gestione delle assunzioni.
- Quelli che hanno provocato tale disastro hanno un nome e cognome e sono conosciuti dalla maggioranza dei nostri cittadini; le loro comunelle non si sa rivolte a quali interessi e dettate da abbagli da mille e una notte hanno creato e sostenuto colossi dai piedi di argilla. E questi sono i risultati.
- Quelli che hanno tentato nel tempo ed in vari modi di opporsi a questi andazzi sono stati isolati e quasi demonizzati da uno stuolo di fanatici inconcludenti e presuntuosi.
Come stanno ora le cose?
- Chi si è reso conto del nostro sfascio totale e vorrebbe mettervi riparo, animato da tante buone intenzioni difficili da tradurre in atto, cerca di organizzarsi e di farsi notare fin da adesso per proporsi alle prossime elezioni. Non so, però. fino a che punto hanno compreso il gravissimo compito che li aspetterebbe e se si stanno attrezzando in questo senso, ridimensionando il pur comprensibile entusiasmo iniziale.
- Questo entusiasmo, pur ammirevole, deve però essere anche e primariamente “realista e responsabile” e non può basare la propria progettualità su vacue parole od indicazioni trite e ritrite e portate avanti per anni. Rischierebbe di non essere sufficiente e di produrre facili illusioni con altri danni.
- Partendo dall’odierno punto zero non basta accontentarsi di arrivare a 10 con la apparente soddisfazione di aver fatto già qualcosa, specie se tutti gli altri paesi intorno sono a 150; potrebbe anche essere facile farlo, ma peggiorerebbe le cose procrastinando nel silenzio la gravità generale del problema. Bisogna avere le idee e la forza per passare, nei prossimi cinque anni, da 0 cose almeno ad 80. Bisogna volare alto con le idee e rischiare con il coraggio. Ma con i piedi bisogna rimanere per terra, almeno per il momento; senza imbarcarsi in avventure non bene programmate in tutti i minimi particolari.
- Altri, forti di preparazione tecnico-amministrativa, volano invece troppo alto, sia con le idee che con i piedi. immaginando e fantasticando di progetti che vedano Teano al centro risolutivo di problemi europei o mondiali, quali il surriscaldamento del pianeta o la organizzazione delle spinte migratorie in atto. Degli uomini e forse anche degli…uccelli! Non mi pronuncio: giudicate voi!
Questo lo stato della cose.
Da esso partiremo per valutare assieme cosa poter fare e fare per il meglio, ogni cittadino per la sua parte.
Nella prossima puntata valuteremo le condizioni e le modalità per potersi aggregare nel migliore e più proficuo dei modi e nell’altra ancora le caratteristiche che andrebbero ricercate in un buon “candidato sindaco”. A nostro piccolo giudizio, ovviamente, che mi auguro sia integrato e supportato, o anche negato, dalle vostre osservazioni.
Già il parlarne in tanti può costituire garanzia di successo per il nostro povero e bistrattato paese.
Non voglio far altro che fungere da stimolo, ben lungi da ogni proposizione personale, sia ben chiaro.
Claudio Gliottone