C’è chi ha bisogno di una macchina del tempo per viaggiare lontano ed evadere dal presente, proprio come Marty nel film “Ritorno al futuro” e chi, invece, si ritrova per caso a fare i conti con il passato, come Mario e Saverio in “Non ci resta che piangere” . Per chi invece non ha a disposizione una macchina del tempo, c’è un’alternativa alquanto diversa, che non comporta strani meccanismi o magici lampi, ma che è completamente valida. Il miglior modo che abbiamo di rivivere il passato è certamente quello dei ricordi, gli stessi che hanno ispirato i componenti dell’Associazione Culturale “Il Campanile” di Teano a realizzare una delle feste più attese dalla popolazione Sidicina: “Antichi Sapori e Antichi Mestieri”. Una festa, che funge per molti da macchina del tempo, che ci riporta indietro a riscoprire le radici dei nostri nonni, che ci fa brillare gli occhi perché sollecita emozioni, che ci fa sentire vivi attraverso la vera musica, quella musica che ti fa venire voglia di ballare come non hai mai fatto, la stessa che ha fatto dolcemente trascorrere il tempo al panettiere, al pizzaiolo, alla capera, alla pittrice, al sorbettiere. I “Campanari”, guidati dalla pazienza e lo spirito di iniziativa del loro presidente Valter Giarrusso, ci offrono, ogni anno, l’opportunità di rivivere quei momenti, risvegliando e animando i vicoli e le vie più nascoste di Teano, così belli e così tristemente trascurati.
Un’occasione per perdersi nei ricordi, per riportare a galla le tradizioni, per tenere in vita quel qualcosa in noi che ci fa essere Teanesi. Nelle due serate dedicate all’evento, 8 e 9 agosto, gli organizzatori hanno cercato in tutti i modi di restaurare l’atmosfera della Teano dei nostri nonni, proponendo al pubblico la vera musica popolare con artisti campani, quali Luca Rossi, Gianluca Nocera e Tony Caprio e i Tamborea. Non potevano mancare gli odori e i sapori che animavano (per qualcuno anche più della musica popolare) le strade e le pance dei cittadini. Così, oltre ai Mestieri, anche i Sapori diventano un must: dalle salsiccie (quelle ormai famose del maresciallo) con i broccoli ai fagioli con la cotica di maiale, il buon vecchio amante della forchetta (e porchetta) trova il suo piccolo paradiso tra i vicoletti di paese, dove può gustare anche pannocchie, vino, granite e pizze. Così, almeno per due sere, si può brindare con un’ottima e salutare “mpost’ e pan” e una brocca di vino, invece del solito cibo spazzatura. Anche gli artisti hanno avuto modo di divertirsi con le mostre di pittura e fotografia, rendendosi conto che anche l’arte va riportata in vita, magari valorizzando alcuni talenti che senza queste mostre non avrebbero scoperto.
Come in tutti gli eventi Teanesi non sono mancate le critiche, che l’Associazione raccoglie con rispetto ed educazione e che sono motivo di incoraggiamento a migliorare perchè i Campanari, come la Monroe, lasciano agli altri la convinzione di essere migliori mentre per loro mantengono quella che nella vita si può sempre migliorare.
Ci rivediamo l’anno prossimo, con tante novità e tanti altri portoni aperti ad una manifestazione così bella, che vede come protagonisti solo i Teanesi che amano veramente la propria città e che la vedono più felice e amata di sempre in due notti così magiche. Anche quest’anno siamo ritornati al passato cari concittadini, anche solo per un paio di sere, un passato in cui non c’erano gli smartphone e i tablet e realizzare che anche senza di quelli si stava bene, anzi meglio direi, è il più bel regalo che avremmo potuto fare a noi stessi e alla nostra vita sociale.
Preziosa Ventriglia