Ricordate la vicenda del Parcheggio di proprietà delle Ferrovie in Teano Scalo dato in comodato d’uso gratuito? Ricordate come il (S)indaco avrebbe “minacciato” l’organizzazione di una manifestazione pubblica proprio davanti a quei cancelli chiusi onde protestare nei confronti le RFI? Ricordate che, a detta dei beni informati, il (S)indaco, sembrerebbe, avrebbe provveduto a definire i termini della convenzione ma che i Dirigenti RFI non avrebbero approntato lo “schema da sottoscrivere”? Bene, ora, come l’Araba Fenice, indovinate chi rispunta a far sentire la propria voce? Il nostro pur simpatico ex (S)indaco Dino D’Andrea. Quello del Monaldi dell’Alto Casertano, quello delle Cittadinanze Onorarie, per intenderci. Ricordate? Ebbene, D’Andrea, chiamato in causa, come dice lui, sulla vicenda, firma una propria lettera “chiarificatrice” sulla vicenda e la indirizza a TeanoCè, ovvero al collega Elio Zanni, il quale in un Suo “Ante-Post redazionale”, così riassume l’arcana vicenda: “Il comune di Teano, tra il 2021 e il 2022, a cavallo dell’amministrazione retta dal sindaco Dino D’Andrea (dimessosi a fine 2021), e della gestione commissariale dell’Ente da parte del viceprefetto Lubrano (seguita poi dall’insediamento del primo cittadino Giovanni Scoglio), per incuria e dimenticanza, non rinnova un’importante convezione con Rfi, Rete ferroviaria italiana. Si tratta del contratto di comodato d’uso del parcheggio pubblico attiguo alla stazione ferroviaria di Teano. Il documento, risalente all’epoca del sindaco Nicola Di Benedetto (2013-2018), risulta sottoscritto – con durata quinquennale – a ottobre del 2016. Ma, malgrado la scadenza ormai bruciata, l’area parcheggio resta aperta e disposizione dei cittadini fino a tutto il mese di febbraio 2023. La convenzione con Rfi è ormai caduta nel dimenticatoio collettivo. Infatti, sarà solo alla vista di catena e lucchetto che si risveglia l’attenzione, prima dei residenti e poi degli amministratori pubblici. L’argomento approda più volte in Consiglio comunale, con Luana Camasso di Siamo Teano e poi Maria Paola D’Andrea di Teano 2.0. Intanto, l’amministrazione Scoglio porta avanti, con poca fortuna e alcuna risposta fattiva e tempestiva di Rfi, un tentativo di sottoscrizione di una nuova convenzione”. Se ne deduce che D’Andrea è stato tirato in ballo da E. Zanni. E, perciò, rizelato, risponde: “La convenzione scadeva ad ottobre 2021 e per il rinnovo c’erano tre mesi successivi. (!!!). Come sanno tutti io mi sono dimesso a novembre del 2021. Quindi, la convenzione non toccava a me rinnovarla ma, col Comune commissariato, doveva essere rinnovata dal Commissario prefettizio”. Ora, noi saremo sempre dei “millantatori di professione”, ma almeno la 5^ Elementare l’abbiamo conseguita per imparare a leggere e scrivere! Successivi???
Dunque, sempre leggendo le dichiarazioni vergate e firmate da D’Andrea: “La convenzione scadeva ad ottobre 2021 e per il rinnovo c’erano tre mesi successivi. Come sanno tutti io mi sono dimesso a novembre del 2021”, e “qui casca l’asino”, come diceva un nostro Maestro delle Elementari! Infatti, andando a rileggere la Convenzione tra il Comune di Teano ed RFI, di cui accludiamo qui il paragrafo di nostro interesse, all’Articolo 2 inerente la Durata del Comodato d’uso, leggiamo che “….il contratto non è rinnovabile alla scadenza, salvo che le Parti non abbiano concordato il suo rinnovo per iscritto almeno tre mesi prima della suddetta data”. Tre mesi prima e non successivi!!! È così, o dobbiamo ripetere la 5^ Elementare? Ovvero se la Convenzione “scadeva ad ottobre 2021” e D’Andrea si è dimesso a “novembre 2021” (Ipse dixit!), la Convenzione doveva essere rinnovata a “luglio 2021”. Ovvero, come da Contratto “almeno tre mesi prima”. Ovvero quando D’Andrea era ancora in carica. O no? Quindi quella di D’Andrea sembra la classica “pezza peggio del buco”. Infine, il simpatico D’Andrea si lancia anche in un sermone: “Voglio dare un consiglio ai componenti di questa amministrazione: pensate a amministrare senza farsi guidare da politici di altre città”. A questo punto, manca solo la chiosa dei “millantatori di professione”: I’ pe’mmé, tu pe’tté, sappiamo che tra i due del “campo largo” scegliere non sapremmo. E, intanto, Teano è stato portato alla rovina. O no’?
Pasquale Di Benedetto