Ci risiamo. Punto e a capo. La Città di Teano ormai è circondata e pronta ad essere espugnata. Le truppe del dilettantismo, dell’incompetenza, della sciatteria, del pressapochismo e soprattutto della supponenza, come il Cavallo di Troia, da tempo, ormai, sono penetrate nelle mura di cinta. Dopo la “misteriosa” capitozzatura delle magnolie, dopo vari fallimenti (Irrigazione Italia, Sidicinum, Ospedale, etc.), eccoti il colpo di grazia targato Ge.Sia.. Questa volta, però, la vicenda, travalicando ogni scaramuccia burocratico-amministrativa, rischia di diventate addirittura drammatica e seriamente preoccupante. La seria preoccupazione ce la inietta il simpatico ex (S)indaco Dino D’Andrea. Sempre trattando dell’Autorizzazione Regionale alla realizzazione di un Impianto di trattamento rifiuti in tenimento di Teano, quel simpatico D’Andrea, il quale non sapeva la differenza tra mesi “antecedenti” e mesi “successivi” sulla scadenza della Convenzione per il parcheggio di Teano Scalo (ns. del 20.03.2024), ora in una Sua accorata e disperata arringa, attribuisce la causa delle sue note dimissioni esplicitata in questa Sua affermazione: «Il Piano urbanistico comunale (Puc) adottato dalla mia Giunta, nonostante le pressioni provenienti da interessi privati locali e le minacce personali che ho dovuto affrontare, stabiliva che l’area dove si trovava precedentemente l’ex Isolmer e dove la Gesia intende costruire l’impianto industriale, diventasse: un ambito di rigenerazione urbana, circondata da un areale di preminente interesse paesaggistico”. Noi, che si sa siamo dei “millantatori di professione”, al di là di tecnicismi burocratico-amministrativi, abbiamo avuto un sussulto di angoscia a leggere quanto esternato con tali espressioni e dichiarazioni da parte di un ex (S)indaco. Pressioni e minacce? Cosa nasconde il simpatico D’Andrea dietro a tali affermazioni? Noi, decani cronisti, spesso al cospetto di tali affermazioni abbiamo registrato l’interessamento dell’Autorità Giudiziaria (casi cosiddetti attenzionati). O, forse, che l’ex (S)indaco avrà già provveduto, a suo tempo, a denunciare formalmente tali pressioni e minacce? La cosa, badate bene, non è da poco conto o da sottovalutare. Non fosse, peraltro, la evidente e palese “confessione” dell’ex (A)mministratore Teanese. Non fossero, peraltro, le quotidiane e note azioni giudiziarie che vedono Amministrazioni locali sotto inchiesta per vicende legate al mondo dei “rifiuti”. Sono, infatti, note a tutti certe “infiltrazioni” in alcuni Comuni limitrofi. O no? Ci troviamo, anche qui, a questi livelli? Il simpatico D’Andrea, potrà sempre approfittare di queste pagine per tranquillizzarci oppure allarmarci oltremodo. Tutto ciò concordando, comunque, con il Suo invito all’attuale (A)mministrazione a rassegnare, anch’essa, irrevocabili dimissioni. Altrimenti, noi “millantatori di professione”, qualora fossero esistite quelle ipotetiche “infiltrazioni”, ai tempi di D’Andrea e che sono state la causa vera delle Sue dimissioni, possiamo essere indotti a “pensar male” visto che il PUC (Piano Urbanistico Comunale), a detta di D’Andrea (che per questo avrebbe ricevuto non ben chiare pressioni e minacce) “…….concordato con la Regione Campania al momento dell’approvazione in Giunta, senza essere portato in Consiglio comunale entro la scadenza del 24 luglio 2023. Nonostante i pareri favorevoli e l’iter in Provincia, l’omissione di portare l’atto in Consiglio solleva interrogativi sulle responsabilità”. O no? Come a dire, il (S)indaco Scoglio e sua maggioranza, avrebbero omesso tale “passaggio” vanificando l’applicazione del PUC per continuare a garantire quegli “interessi privati locali” (D’Andrea dixit!)? Queste sono solo maldicenze o astrusi teoremi di noi “millantatori di professione”? Si sa, però, che spesso la realtà supera la fantasia. O, come diceva Qualcuno, “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina”. A questo punto, o D’Andrea smentisce e specifica più approfonditamente quanto dichiarato; o D’Andrea ci comunica che ha già provveduto ad informare l’Autorità Giudiziaria; o, cosa che auspichiamo, ci dichiara che le Sue esternazioni sono state frutto di una veemenza oratoria per il dispiacere di vedere installato nell’agro Teanese un Impianto per il trattamento dei rifiuti. Di contro, l’attuale (S)indaco, sempre per tranquillizzare i Cittadini, dovrebbe dichiarare che la “….mancata discussione del PUC in Consiglio comunale entro la scadenza del 24 luglio 2023….”, (come dichiarato da D’Andrea, n.d.r.), sia stato solo a causa di Dilettantismo, Incompetenza, Sciatteria, Pressapochismo e Supponenza (comunque motivo valido per dimettersi). Sgombrando così il campo da ogni dubbio o legittima ipotesi di essere stato anch’egli vittima di “pressioni e minacce provenienti da interessi privati locali”. Locali? Fila il discorso o siamo di fronte alle illazioni dei soliti “millantatori di professione”?
Pasquale Di Benedetto