Egregio Sindaco,
Le rispondo in prima persona, e non a nome dell’Associazione “Futura”, visto che le Sue confuse esternazioni, travestite da comunicato ufficiale, hanno come unico bersaglio la mia ingombrante figura. Le dico subito che non sono affatto meravigliato dalle ineleganti affermazioni con cui Lei ha reagito ad un post che si limita a richiamare in modo semplice la legge e a sintetizzare in numeri i provvedimenti firmati da un Suo dipendente. Non mi pare che quanto da me scritto contenga insinuazioni e dubbi pruriginosi, anche perché, per educazione e cultura, non riesco proprio a concepire comportamenti da untore. Certo che mi sorprende la rabbia con cui Lei ha reagito, come se si fosse toccato un nervo scoperto o si fosse inavvertitamente adocchiata una coda fumante. Comunque La ringrazio perché questo suo intervento a gamba tesa mi è stato utilissimo, perché ho appreso cose interessanti sul Suo modo di amministrare. Ho per esempio imparato che, a differenza del sottoscritto, Lei rivendica, con il petto in fuori, il dovere di intrufolarsi nelle competenze degli uffici e che non ha nessun dubbio sulla regolarità degli atti dei suoi generali. Questo significa, in parole povere, che Lei interferisce con l’attività dei Suoi uffici, dalla quale Lei invece dovrebbe tenersi alla larga, visto che la legge Le impedisce di interessarsene. Per inciso mi permetto ancora di farLe notare, tra le tante maleodoranti cattiverie del suo editto reale, che affidare incarichi a ditte che sembrerebbero non genuflettersi a Sua Maestà, non è una concessione regale ma è un semplice diritto riconosciuto dalla legge in capo agli operatori economici capaci, che purtroppo per Lei hanno anche la dignità di avere idee non completamente allineate alla Sua illuminata regalità. Inoltre, Le ricordo di averLe più di una volta sottolineato che assumersi quelle che Lei chiama pomposamente “responsabilità” è un atto dovuto per ogni serio Amministratore ma non La giustifica quando propone, firma, vota e fa votare provvedimenti che violano la legge: questo comportamento non è ammesso in democrazia. Infine, mi spiace ricordarLe che rispondere a contestazioni argomentate e spiegare a chi non condivide le Sue ragioni, non sono perdite di tempo, non sono fastidiosi adempimenti, ma sono, strano a dirsi e a credersi, Suoi precisi e ineludibili doveri. Con serietà e umiltà La invito, da cittadino, a voler finalmente iniziare a lavorare nell’esclusivo interesse della Città, dopo 18 mesi di slogan, latitanza e disinteresse; il disinteresse per le cose della nostra Città non è per Lei una novità, visto che proprio Lei, per cinque lunghi anni da Consigliere comunale – tra il 2013 e il 2018 –, ha fatto di quel disinteresse il suo pregio più lucente, evitando accuratamente di svolgere il ruolo di controllo che la gente Le aveva affidato, disertando puntualmente tutte le occasioni in cui Lei poteva manifestare la propria preoccupazione o far sentire le proprie ragioni. Infine, mi risparmi, per carità, il suo solito invito buonista, visto che in 18 mesi non ha mai dato un chiarimento o spiegato un bel niente. Ora La saluto e Le confesso che mi è dispiaciuto averLe sottratto tempo prezioso per il suo affannoso lavoro da Amministratore in questi giorni di emergenza idrogeologica. Mi auguro solo che la fatica di questo periodo non La costringa a dissetarsi con l’acqua del Suo regale rubinetto. Sa, di questi tempi, parrebbe un azzardo, una sfida coraggiosa alla sorte avversa … Per chiudere una piccolissima curiosità: Lei ha letto con attenzione e ha votato con convinzione il “Manifesto della comunicazione non ostile”, proposto e approvato dalla Sua giovane Amministrazione? Non si direbbe. Solite ricorrenti distrazioni o, per meglio dire, normali conseguenze dell’adagio regale “predicare bene e razzolare male”
Cordialità.
Nicola Di Benedetto