Il Consiglio comunale di ieri sera 20 gennaio, era stato convocato su proposta del consigliere di minoranza Roberto Conca per votare una delibera a sostegno di una proposta da inviare ai vertici ASL di Caserta, di tipo tecnico organizzativa, elaborata dal direttore sanitario dell’ex Ospedale di Teano dott. Mario Borrelli e dallo stesso Dott. Roberto Conca. La proposta in pratica chiedeva di continuare la chirurgia ambulatoriale polispecialistica presso la struttura di via Roma, questo consentirebbe di mantenere un minimo di servizi sul territorio e limitare l’esodo di tanti lavoratori della sanità presso altre strutture, creando agli stessi nuovi e più pesanti disagi.
La proposta, ampiamente illustrata dal dottore Conca, trovava facile appoggio sull’altra sponda da parte del collega medico Carlo Giorgio, conoscitore delle problematiche ospedaliere ed a vario titolo, con diverse motivazioni ma con le stesse finalità, intervenivano il dottore Carmine Corbisiero ed il professore Emiddio Scoglio. Tutti interventi finalizzati a convergere sulla proposta di Conca. Lo stesso Presidente del Consiglio, Marco Zarone, svestitosi delle vesti di super partes, rileggeva una sua vecchia proposta alla giunta di sollecitazione ai vertici ASL per una maggiore attenzione ai problemi dell’Ospedale. Peccato che poi, dopo gli opportuni approfondimenti, la stessa deliberazione di giunta veniva fortemente criticata dai banchi della minoranza, in particolare da Scoglio, il quale sottolineava come proprio quel documento, mostrava la totale indifferenza dell’esecutivo cittadino sul problema della sanità in quanto non aveva neanche ritenuto di farla propria.
Schermaglie, ma comunque nulla lasciava prevedere quello che sarebbe accaduto da li a poco. A far infiammare gli animi ci ha pensato l’avvocato Ciro Balbo il quale, con il suo linguaggio schietto e preciso ha provveduto a fare una ricostruzione delle più recenti tappe della disfatta sanitaria teanese, riconducendo ancora una volta tutte le responsabilità alla mancanza di peso politico che la nostra comunità ha nei palazzi che decidono. “Contiamo zero e meno di zero non si può” ricordando anche la sciagurata decisione di Picierno di appoggiare la lista Franceschini alle primarie del PD, contro quella di Bassolino che contava ancora molto, anche nel settore della sanità. Ha ricordato il suo pessimismo di fronte alle tante deliberazioni ed auspici che però non erano supportate da iniziative forti che facessero meditare i responsabili della sanità sulla gravità di quello che si stava decidendo. Balbo, per coerenza annuncia che abbandonerà l’aula in occasione della votazione per non far venir meno il voto all’unanimità.
Chiede la parola l’assessore Adriano De Monaco e qui comincia il finimondo. Non contento il Tremonti di Furnolo, di rilevare una condivisione bipartisan sulla proposta di deliberazione, pensa bene di fare un’analisi elettorale delle responsabilità delle varie parti politiche, dei rappresentanti politici eletti nel collegio e perdendo di vista il senso e le finalità che i relatori precedenti avevano ritenuto di dare alla discussione. Si sono scatenati gli uomini della minoranza e non si è capito più niente perché intanto il Presidente Zarone non è stato più in grado di gestire l’assemblea, ognuno interveniva quando voleva e lo stesso Roberto Conca riteneva di abbandonare i banchi del Consiglio per sedersi in mezzo al pubblico, in segno di dissenso e di protesta, non prima di annunciare che ritirava la proposta di delibera.
Inutili sono risultati i tentativi di mediazione pronunciati dagli assessori Pentella, Palmiero e Pinelli, che nell’occasione non hanno potuto contare sulla dialettica del loro vice sindaco e Capogruppo D’Aiello, stranamente assente.
In tutto questo bailamme, ciò che ha colpito il pubblico presente, sottolineato anche da un intervento del consigliere Corbisiero, è stato l’atteggiamento assunto dal Sindaco Picierno durante tutta la seduta. Non ha proferito alcuna parola ne commento. La sua attenzione è stata quasi esclusivamente rivolta alla lettura del giornale e neanche le schermaglie che hanno visto impegnati i suoi assessori lo hanno convinto ad intervenire. Non un gesto di reazione o di stizza o di assenso. Niente. Com’è possibile che si discute di un problema così grave come la chiusura dell’Ospedale, si tenta di salvare qualcosa dalle macerie ed il sindaco, il Primo cittadino, si tiene lontano dalla discussione anzi, ad un certo punto, poiché non aveva mai dismesso il cappotto, si alza, con il giornale tra le mani e sembra addirittura che voglia defilarsi completamente?
Nonostante la ripetuta contestazione rivoltagli dal consigliere Corbisiero sulla sua assenza al dibattito, Picierno è rimasto muto e non ha fornito alcuna risposta, La gente si interroga su questo atteggiamento, che tra l’altro non è una novità, in quanto anche nel precedente consiglio comunale aveva assunto analogo atteggiamento.
Una plateale protesta contro i consigli comunali convocati su richiesta della minoranza? Una resa di fronte al prevalere di forti individualismi all’interno della maggioranza? Stanchezza nel doversi sempre difendere di fronte ad una minoranza che attacca ed una maggioranza che non sa essere più unita?
Altre ipotesi non ne formuliamo anche perché rientrerebbero nella sfera privata e questo è un terreno che non ci compete certo, le persone a lui più vicine, dovrebbero spiegargli che questo atteggiamento, se voluto, non giova alla figura del Sindaco, della Giunta e soprattutto non tranquillizza i cittadini.
Per concludere, la proposta di deliberazione presentata da Roberto Conca, al termine di una serata poco edificante, non è stata votata.