Luglio e agosto sono due mesi che hanno da sempre provocato colpi di sole, a volte con conseguenze più o meno drammatiche, altre volte fanno perdere il sonno per il troppo caldo, altre volte qualcuno per rinfrescarsi si ubriaca di birra o vino freschi. Questa volta a noi sembra che il troppo caldo abbia nuociuto al nostro Primo Pittadino, in compagnia di gran parte della giunta comunale, i quali nella seduta del 23 agosto scorso, hanno deliberato di annullare la delibera n. 190, approvata il 31 luglio con la quale la stessa Giunta, presieduta dal vicesindaco Gianpaolo D’Aiello, decideva di rescindere di fatto il contratto con il consorzio Unico di Bacino, incaricato da anni della raccolta dei rifiuti nel nostro comune ed affidarlo ad una ditta privata, selezionata tramite una manifestazione di interesse. Soluzione fortemente auspicata dall’intero consiglio comunale e dall’opinione pubblica.
Non vogliamo complicare le cose e quindi cerchiamo di spiegare il più semplicemente possibile quello che ha prodotto il caldo di agosto.
Tutti hanno avuto modo di contestare in questi anni l’operato del Consorzio Unico di Bacino, per il cattivo servizio reso ai cittadini attraverso un’attività di raccolta, anche differenziata, piena di omissioni, improvvisazioni e numerose inefficienze. I cittadini, frazioni comprese o forse soprattutto quelli delle frazioni ,hanno usufruito di un servizio di smaltimento molto precario e subito di conseguenza condizioni igieniche, in alcuni periodi, davvero drammatiche.
Il Consiglio Comunale, in una seduta di oltre un anno fa, a seguito delle continue e pressanti contestazioni dell’opinione pubblica, votò all’unanimità una delibera con la quale dava mandato al Sindaco di attivare ogni utile iniziativa per uscire dal Consorzio ed individuare una nuova soluzione per dare alla cittò un serio servizio di smaltimento.
Il Sindaco invece si è guardato bene dal prendere alcuna decisione. Il problema del Consorzio si è praticamente risolto da solo allorchè è stato messo in liquidazione perché non più in grado di svolgere il proprio ruolo e perché seppellito dai debiti.
A questo punto l’immobilismo del Sindaco non era più giustificabile e fu costretto ad avviare una indagine di mercato per individuare una ditta in grado di assumere temporaneamente il servizio di raccolta e smaltimento, in attesa di verificare la soluzione finale da dare al problema. La ditta fu individuata, sarebbe stato sufficiente un decreto sindacale per formalizzare l’incarico ma, da questo orecchio il sindaco non ci sentiva e quindi il decreto non lo ha firmato.
Da notizie in nostro possesso risulterebbe che il resto della Giunta, a parte qualche fedelissimo, era d’accordo all’affidamento alla ditta esterna e fu colta dunque al volo l’occasione che il Sindaco fosse in ferie per approvare il 31 luglio scorso , dalla Giunta comunale presieduta dal vice Sindaco Gianpaolo D’Aiello, la delibera n. 190, con la quale si bloccava ogni ulteriore anticipazione al CUB (Consorzio Unico di bacino) e autorizzava il passaggio dell’attività alla ditta esterna selezionata. Questa operazione per essere opertiva richiedeva il passaggio di cantiere dei 18 operatori ecologici di Teano dal Consorzio alla nuova ditta incaricata. Ma i lavoratori si rifiutarono (spontaneamente?) di accettare il passaggio di cantiere e si è operato in forma provvisoria con tutti gli oneri a carico del comune.
L’altro giorno e cioè il 23 agosto scorso, il Sindaco è ritornato dalle ferie, ha convocato la Giunta ed ha imposto l’approvazione della delibera n. 198 (Picierno) che annulla la n.190 (D’Aiello) fatta approvare da D’Aiello e ridà l’incarico di nuovo al Consorzio. Il tutto con il benestare e plauso dei 18 lavoratori operatori ecologici.
La delibera n.198 è stata votata all’unanimità dagli assessori presenti, tutti tranne Gianpaolo D’Aiello e Sandro Pinelli, stranamente presenti alla delibera precedente e quella successiva approvate nella stessa giornata, anzi nelle stesse ore.
La nuova delibera prevede la proroga del servizio al consorzio che sarà messo sotto controllo e tutela per verificare, nel mese di settembre, la qualità del servizio e se rispetterà tutti gli impegni assunti con un piano presentato dal rappresentante del Consorzio. I controllori sono stati individuati nel Comando dei Vigili Urbani, gli Uffici comunali preposti e gli stessi cittadini che dovrebbero segnalare tutte le inefficienze.
La farsa continua. Mentre la giunta approvava questa ulteriore proroga al Consorzio, si aveva notizia ufficiale che il Consorzio stesso aveva inviato a tutti i comuni della provincia aderenti al consorzio, una comunicazione con la quale si avverte che lo stesso non sarà più in grado di garantire il servizio a partire dal prossimo 9 settembre.
E allora che senso ha fare questa proroga se lo stesso consorzio ha già dichiarato che non sarà in grado di rispettarla? E’ possibile che il sindaco si sia sempre mosso solo ed esclusivamente per tutelare i 18 posti di lavoro di persone evidentemente a lui vicine e non invece per tutelare gli interessi più generali di una popolazione che da questo servizio ha ricevuto solo delusioni, costi sempre più elevati ed inefficienze? Ci troviamo di fronte ad una scelta oculata, ragionata oppure davanti ad una semplice operazione di tipo clientelare che niente ha a che fare con gli interessi collettivi? E gli uomini della Giunta che hanno prima votato la delibera D’Aiello perchè hanno ora fatto retromarcia?
E’ o non è tutta una farsa?