Sembra tutto paradossale ciò che accade attorno a noi, sembra quasi di vivere in un mondo a parte, dove tutto è possibile, dove la normalità si traveste spesso in straordinarietà e dove, soprattutto, un diritto diventa talora una concessione. Per combattere tutto questo, in un momento particolare ed in situazioni particolari sorgono le associazioni, portatrici certo di interessi specifici ma che si presume si muovano all’interno di regole precise, con tempi stabiliti e con obiettivi leciti.
E’ il caso della consulta “Evoluzione”. Costituitasi circa un anno fa per affrontare in modo più corporativo, i gravi problemi che affliggono il settore dell’edilizia nel nostro Comune, vi aderirono oltre cinquanta tecnici (ingegneri, architetti, geometri, geologi) tutti convinti di dover rappresentare una forza qualificata da non contrapporre ma supportare l’interlocutore tecnico per antonomasia, l’Ufficio Tecnico Comunale, nella soluzione dei mille problemi che ne frenano l’attività.
Ma non è mai corso buon sangue tra i due protagonisti dell’attività edilizia pubblica e privata. Seppure accreditata la Consulta secondo le norme comunali, non hanno mai potuto disporre del legittimo rispetto che normalmente viene riconosciuto a chi non dovrebbe essere considerato l’ultima ruota del carro.
E così, tra una contestazione, una tregua ed un compromesso i rapporti hanno sempre sofferto di una grande fragilità. L’ultimo episodio è sintomatico di un rapporto che non vuole proprio decollare.
Il 9 settembre del 2010 la Consulta chiese all’UTC di poter accedere agli atti del Piano Urbanistico Comunale per svolgere le proprie funzioni di studio e eventualmente formulare osservazioni, proposte, insomma un elementare esercizio tipico della loro professione. Fino a qualche giorno fa i professionisti hanno dovuto registrare da parte dell’Ufficio Tecnico un silenzio rifiuto. Ormai rassegnati davanti ad un atteggiamento tanto chiaramente ostativo, la Consulta ha dato mandato ad un avvocato di presentare un ricorso al TAR della Campania proprio contro questo silenzio rifiuto.
L’altro ieri è stato presentato il ricorso al TAR, ieri, con ammirevole tempestività, agevolata forse da un soffiatore infiltrato, si è presentato il messo comunale dal Presidente Gino Gelsomino per notificargli, da parte del Coordinatore Responsabile U.T.C. ing. Fulvio Russo, la disponibilità dei documenti.
In una nota diffusa dal Presidente della Consulta si legge: “Dalla nota inviataci si deduce che o i professionisti incaricati della redazione dello strumento urbanistico, a cui l’ing. Russo aveva rimesso la nostra richiesta, devono aver trasmesso all’U.T.C. i documenti in loro possesso o che questi documenti erano già nella disponibilità dell’Ufficio e sono occorsi ben otto mesi di meditazione per produrre questo risultato (quasi la gestazione di un bambino). Inoltre i documenti sono talmente tanti ( si parla di "enorme quantità ") da dover specificare analiticamente quali ci interessano, come se l’elenco di questi documenti fosse pubblico. La soddisfazione del risultato raggiunto è tuttavia temperata dalla constatazione che, per l’Amministrazione comunale di Teano, l’esercizio dei propri diritti deve avvenire mediante ricorso alla magistratura.
E’ una lezione che abbiamo appreso e della quale faremo buon uso”.
E gli amministratori, cosa fanno? Assistono inermi o complici, pur avendo la responsabilità di indirizzo e di controllo sulle strutture e funzioni comunali?
Così è, se vi pare.
Gerardo Picozzi