Dopo i successi di pubblico e critica riscossi dalla prima edizione, la diocesi di Teano-Calvi rinnova la sua passione per il teatro e si fa promotrice di una rassegna che offre la possibilità di assistere a spettacoli unici nel panorama nazionale, per contenuto, scelte registiche ed interpreti.
Il Festival, nato per espressa volontà del vescovo don Arturo Aiello, propone un carnet di quattro eventi uniti tra loro da un denominatore comune: la presenza di “Semi del Verbo” in opere di autori cristiani e non , come indica lo stesso don Aiello, .
La prima data in cartellone è quella del 2 marzo con il reading teatrale “Io c’ero. Voce di voci sotto la croce”, spettacolo scritto ed interpretato da Michele Casella che racconta, attraverso un originale connubio di parole e musica, di quei personaggi biblici testimoni ieri degli ultimi momenti della vita di Gesù Cristo, oggi del perpetrarsi di quell’inspiegabile ingiustizia nelle vicende del quotidiano divenire. A seguire il 3 marzo è di scena “La banalità del male” di e con Paola Bigatto; nell’adattamento teatrale del celebre libro di Hannah Arendt, il palco si trasforma in un aula scolastica dove la lezione di vita della filosofa ebrea tedesca si rivela in tutta la sua estrema attualità. Altro appuntamento imperdibile del festival è “La Traviata ‘traviata’? ”, una originalissima rivisitazione del popolare melodramma verdiano che, a distanza di oltre 150 anni dalla sua prima messa in scena, continua ad interrogarci sulla possibilità salvifica dell’amore. Il 4 marzo nella suggestiva cornice della Cattedrale di Teano l’Ensemble Ars Nova, diretta dal maestro Franco Parenti – e sostenuta dalle voci di Margherita de Angelis (nel ruolo di Violetta), Walter Omaggio (Alfredo) e Vittorio Termini (Germont) – ci condurrà nel popoloso deserto di Parigi, dove i temi di amore e morte si intrecciano con il canto del gusto della vita. Una voce narrante farà da guida alle vicende umane espresse dall’opera lirica, per intensificare la fruizione dell’opera stessa, per aprire varchi e tracciare rette tra ieri e oggi, per individuare un arcobaleno di speranza.
A chiudere il festival la più grande icona femminile del teatro di narrazione italiano, Laura Curino, che con “Passione” rapirà l’attenzione del pubblico la sera del 5 marzo. Attraverso una comicità travolgente e malinconica confiderà le origini del suo amore per la recitazione e il progressivo raffinamento della sua vocazione teatrale.