Curiosando qua e là sui vari siti web che trattano delle cose di casa nostra, ci è capitato sotto gli occhi un sondaggio che i nostri vicini di Vairano Patenora hanno lanciato sul sito Paese News.it per individuare il personaggio locale che più degli altri raccoglie preferenze in prospettiva elettorale, dovendosi tra poco procedere alla elezione del Sindaco della città.
Tutto normale, leggendo i nomi, molti conosciuti altri meno ma, un nome su di tutti ci ha sorpreso, quello del parroco della chiesa dei Santi Cosma e Damiano, la moderna e faraonica struttura che si pavoneggia lungo la nazionale che da Vairano Scalo porta a Venafro, praticamente adiacente l’area mercato. Il parroco di questa chiesa è il giovane brillante e dinamico sacerdote Don Luigi De Rosa.
Ma quali sarebbero i meriti ovvero le qualità che hanno colpito i promotori del sondaggio per inserirlo addirittura nella lista dei possibili candidati a sindaco? Cosa ci fa un sacerdote tra i comuni mortali che si dovrebbero contendere la poltrona di una comunità i cui problemi sono essenzialmente materiali e dunque ben lontana dalla cura dei tormenti dell’anima?
La risposta c’è l’ha fornita proprio un articolo pubblicato sullo stesso sito che ci parla di una performance con caratteristiche spiccatamente imprenditoriali prodotta da Don Luigi in questo ultimo periodo. La dotazione di un monumentale organo a canne nella chiesa da lui diretta, cioè quella dei Santi Cosma e Damiano. Il prezioso strumento musicale sarebbe costato la modica cifra di 450mila euro, si proprio questo sarebbe l’importo, euro più euro meno che la comunità di Vairano ha sostenuto per realizzare il sogno di don Luigi.
Il parroco si è rivolto più volte alla sua comunità religiosa, al termine di varie omelie, addirittura inviando a casa di ognuno una lettera con la quale si invitavano le famiglie a partecipare attivamente (cioè versando soldi) per la realizzazione di questo ‘ambizioso progetto’. “Una chiesa senza organo è come una casa senza cucina- è quanto si legge in una di queste lettere– dove ci si arrangia a cucinare su fornelletti elettrici da campeggio: non è la soluzione migliore da offrire al Signore”. E don Luigi ha voluto offrire al Signore una cucina prestigiosa, di quelle che hanno la migliore tecnologia, con fornelli elettronici, forni a micro onde e tutto quando occorre per preparare dei pasti gustosi e cotti bene, per riempire la pancia dell’anima.
Il benefattore Don Belisario Di Nocera, che donò l’intera area su cui sorge la prestigiosa chiesa, condizionò il lascito alla costruzione di una casa per gli anziani del Clero e anziani laici, per la qual cosa donò anche oltre 5 miliardi delle vecchie lire, ma don Luigi ha preferito farvi sorgere un parcheggio a pagamento, un campo da calcetto polifunzionale, un edificio a servizio della chiesa ed un auditorium da cedere in fitto per le più svariate manifestazioni. La comunità vairanese risulta chiaramente divisa tra chi condivide i progetti parrocchiali e chi invece pensa che la carità cristiana sia nella semplicità e nel sostegno ai bisognosi.
Quanto basta perché, fedeli a parte, Don Luigi si è attirasse l’attenzione dei cittadini vairanesi per aver saputo toccare le corde dei loro sentimenti, qualcuno direbbe dei loro portafogli. Dunque un uomo deciso che sa quello che vuole e quindi un ottimo futuro sindaco per una città “nulla a che vedere quindi con i soliti Politiconi incapaci in 20 anni di rendere fruibile la circumvallazione oppure di avviare concretamente la ristrutturazione del castello e del borgo antico. Potrebbe essere, veramente, don Luigi l’uomo giusto per risollevare le sorti della comunità vairanese?”
E’ quanto si legge nella corrispondenza giornalistica del piccolo centro, ma francamente la notizia non ci ispira affatto ironia se non un grande senso di tristezza.
Antonio Guttoriello