Con questo clima pazzo che ha anticipato di qualche mese le temperature torride dell’estate, non ci resta che continuare il nostro “struscio” per il Corso di Teano o attraverso i suoi vicoli, non fosse peraltro per cercare un po’ di refrigerio. Chissà che magari non abbiamo la fortuna di incontrare la Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati! Invece no! E come diceva nostro Signore: “non c’è pace tra gli ulivi”. Ed, infatti, chi ti rincontriamo? Il nostro buontempone nullafacente ed aggiornato su ogni novità. Ci corre incontro tutto trafelato e ci urla: “Sapete a Teano c’è un’altra lista che corre per le Amministrative!!!???”. No! Per carità! Un po’ di tregua! Già abbiamo il cervello in un frullatore con le due liste ufficiali: tra intrecci familiari; tra intrecci imprenditoriali; tra chi cerca presunti, pruriginosi e fantasiosi “arresti domiciliari” avvenuti anni fa a carico di qualche candidato Sindaco (non conoscendo, peraltro, nemmeno la Legge Severino); tra chi spettegola su errori di trascrizioni nei programmi elettorali (programmi, peraltro, validi pari pari per tutto il territorio nazionale); tra chi cerca di spettegolare e diffamare qualcuno che ha frequentazioni sentimentali con personaggi sotto la lente della DDA; tra chi cerca di spettegolare e diffamare comportamenti fedigrafi di qualche altro candidato; tra chi cerca di spettegolare e diffamare i tanti che hanno fatto il salto della quaglia; tra chi cerca (su piazza Facebook) di urlare alla luna che Teano è sporca, che le strade sono impercorribili, che Via Nicola Gigli è sbarrata, dimenticando che il Commissario Straordinario non è il Sindaco della Città e che tali problematiche, non risolte da anni, non possono essere risolte in due mesi. Quanti galli a cantare! Senza contare le nostre contorsioni mentali e di qualche amico (Claudio Gliottone), sull’etica della politica e dell’uomo politico, nonché di quella degli elettori. Senza contare gli inviti, fatti da più parti, per una nostra personale candidatura. Inviti da noi declinati poiché ben consapevoli di un nostro difetto di natura: l’essere paranoicamente coerenti e perciò esasperatamente conseguenziali nell’applicazione della nostra paranoica coerenza, al punto tale da far pentire subito dopo il nostro accalorato elettore. Basta, caro buontempone! Ma, a questo punto, quale sarebbe la tua novità? Mi dicevi di una terza lista? Così veniamo a conoscenza che a Teano è molto attiva e con cospicua messe di voti la lista di “Antonio La Trippa”, per la quale già girano tra gli elettori sia i “santini”, sia i “fac-simile”. E per darmene prova tangente, il buontempone, me ne fa dono di alcuni prendendoli da una busta stracolma. A dire il vero, sono di buona fattura, stampati su carta semilucida e gradevoli alla vista per chiarezza e per progetto grafico. In piena concorrenza con le immagini da “influencer” degli altri Candidati che stanno imperversando in ogni dove.
Insomma, da chi sarebbe composta questa “terza Lista”? Vi sarebbero, a quanto ci riferisce il nostro buontempone, decine e decine di Concittadini, attivisti della politica trascorsa, di quella recente, non attivisti della politica, componenti di Associazioni varie, semplici Cittadini, romantici, idealisti, spoetizzati, delusi, demoralizzati, a loro parere, da un modo di fare politica anacronistico, opportunistico, familistico e succube di padrini, capibastone, e di portatori di voti. A noi canuti, sovviene la lista del dopoguerra “dell’Uomo Qualunque”. Tra questi Concittadini, ve ne sono molti che hanno tentato strenuamente, fino all’ultimo, persino di fare una Lista Civica Comune ed unitaria che raggruppasse un “comune sentire” intorno alla “resurrezione” di Teano. L’intento era certamente nobile. Un solo difetto, come dico sempre all’amico C. Gliottone, non hanno tenuto conto dei princìpi dell’antropologia. Infatti, già tra i loro originari assertori, qualcuno si è distinto, poi, nel “salto della quaglia”. E, da qui, il primo scoramento ed il cozzare contro il muro della realtà della fauna umana. Questi nobili intenti, si sono scontrati con l’opportunismo, l’egoismo, l’arrivismo, gli orticelli personali, quelli familiari, quelli partitici, quelli economico-finanziari, quelli imprenditoriali, quelli del “pover’ommo”, quelli della prostituzione politica, quelli della scalata sociale, quelli della disonestà intellettuale, e chi più ne ha, più ne metta.
Insomma, a Teano, questi nobili princìpi, si sono scontrati con la Storia d’Italia. Sì con la Storia! La Storia dei Ducati, dei Comuni, dove governavano le Famiglie dei Medici, dei Gonzaga, le Famiglie Papali, le Famiglie Principesche, le Famiglie Feudatarie, Patrizi e Sabini. Dove venivano fatti eleggere persino i Papi di famiglia. Oggi, queste Famiglie condizionano e governano la “politica” per interessi professionali, imprenditoriali, carrieristici e delle proprietà (inserimenti nei terreni edificabili del PRG, ad esempio, dei propri appezzamenti, etc.). O no? Insomma, una lotta titanica dove chi ha più “alleati” anche nelle Istituzionali a più livelli, ha la meglio su ogni buona intenzione, su ogni onestà intellettuale, su ogni nobile iniziative per la propria Città. Ebbi modo di far riflettere su questi punti qualche artefice di queste ipotetiche Liste Civiche Unitarie. L’entusiasmo dell’artefice era troppo irrefrenabile per soffermarsi sull’antropologia politica e sul potere delle “famiglie”. Ed eccoci, così, oggi, alla “terza lista”. Una lista che abbiamo motivo di credere che avrà certamente molti, ma molti seguaci. Gli astensionisti. La nutrita lista dei romantici, degli idealisti, degli spoetizzati, dei delusi, dei demoralizzati, a loro parere, da un modo di fare politica anacronistico, opportunistico, familistico e succube di padrini, capibastone, e di portatori di voti.
Pasquale Di Benedetto