“ non abbiamo più la saggezza degli antichi, è finita l’epoca dei giganti!”
“Siamo nani,” ammise Guglielmo, “ma nani che stanno sulle spalle di quei giganti, e nella nostra pochezza riusciamo talora a vedere più lontano di loro sull’orizzonte.”
“Dimmi cosa facciamo meglio che essi non abbiano saputo fare!”
Il Nome della Rosa – Umberto Eco
Un testo per essere interessante dovrebbe recare in se tutte le prerogative che possano indurre il lettore alla curiosità. E soprattutto avere un finale non scontato. Abbiamo letto il primo capitolo dell’epopea benedettina riletta in chiave ironica ad uso e consumo di chi trova ancora la forza e la speranza di ridere delle condizioni in cui versa la città. Ed è meraviglioso che questa forza risieda nell’animo e nello spirito del primo cittadino. Leggendo questa introduzione alle nobili gesta del Di Benedetto la mente torna alle leggende di cavalieri dalle scintillanti armature e dal mantello porpora. Ecco come lo immaginiamo: il sindaco a cavallo del suo nobile e bianco destriero che cavalca le miserie con cui debbono fare i conti quotidianamente i cittadini di Teano.
Ancora una volta scorgiamo una sorta di truce reprimenda nelle ironie del sindaco. Una reprimenda che i cittadini non hanno meritato. Non possiamo fare a meno di ricordare a noi stessi e a lui, a cui sembra faccia difetto la memoria, che la tassazione locale è ai massimi consentiti dalla legge, che la sua presenza è sempre un motivo di festa per i cittadini di Teano. E come si sa non può essere festa tutti i giorni. Ora ironizzare sui dipendenti pubblici ed indicarli quale esempio di efficacia ed efficienza è sin troppo semplice come sarebbe altrettanto semplice ricordare come fosse indicato maggiormente ad esempio per le medesime ragioni se non di più il Genio Civile di Caserta che fu visitato non da una delegazione europea ma dalla più simpatica ed intraprendente “Striscia la Notizia”.
Troppo semplice sarebbe ricordare al nostro indefesso sindaco che oramai le gare ad evidenza pubblica sono un evento da riportare negli annali e che si procede di affidamento diretto in affidamento diretto. Sappiamo sin troppo bene che ci sentiremmo rispondere che questa è una responsabilità dei funzionari e che la politica ha solo il compito dell’indirizzo omettendo o, forse, dimenticando che la politica ha anche l’onere del controllo. Avevamo pensato di scrivere al Signor Prefetto e di chiedergli di venire più spesso nella nostra città in modo da avere più spesso il sindaco presente nella casa comunale.
La sua ironia è veramente inopportuna come le battute di scherno che rivolge alla stampa, ai suoi avversari politici, ai cittadini tutti e finanche ai membri della sua stessa squadra. E’ inopportuna perché visto come vanno le cose e visti i risultati conseguiti dalla sua maggioranza c’è poco da stare allegri. L’unica cosa che ci piacerebbe fosse vera la sa già. Noi non ci avventuriamo nella analisi filosofica del suo pensiero e neppure raccogliamo la sfida che ci lancia indicandola come un despota ecc. ecc. Noi ci fermiamo prima sperando ed augurandoci che il suo viaggio alle isole Cayman possa tradursi in realtà il più presto possibile. Non ci interessa se nelle suddette isole lei abbia o meno un conto. Speriamo solamente che lei ci si trasferisca al più presto. Perché i suoi post sono veramente inappropriati in quanto rappresentano un motivo di scherno per tutta la città. Forse sarebbe il caso che destinasse le sue poche energie al miglioramento delle condizioni di vita dei suoi amministrati piuttosto che schernirli con la sua innata e troppo abusata ironia.
Non dimentichi che i cittadini di Teano sono in fondo brave persone. Lo potrebbe arguire dal fatto che anche se lei e la sua compagine siete stati soggetti a qualche incauta azione nulla è stato inviato agli organi competenti. Lo potrebbe dedurre dal fatto che seppure avete portato la tassazione ad un livello insopportabile per la gran parte dei cittadini nessuno inveisce contro di voi quando girate per le strade di Teano. Nessuno sino ad oggi le ha mai chiesto di rassegnare le dimissioni né nel civico consesso né sugli organi di stampa. Eppure la sua ironia che è preludio di uno scherno più grande trova ancora posto nella sua mente a discapito del lavoro che dovrebbe e potrebbe fare per questa città.
Ora invece di continuare ad ironizzare provi a trovare lenimento al disagio che coglie molti cittadini. Provi a svolgere al meglio delle sue possibilità la funzione che è stato chiamato a ricoprire. Perché anche una tassazione come quella a cui lei ha dato vita è vera vessazione.
Si diverta sindaco. Si diverta. E ci scusi se non troviamo le ragioni e la forza per divertirci con lei.
Fra Guglielmo Tempera
Per correttezza comunichiamo agli estensori degli altri commenti pervenutici in queste ultime ore, sulla ormai famosa esternazione ironica del nostro Primo Cittadino che, la Redazione ha deciso di non procedere alla loro pubblicazione. Riteniamo superfluo giustificare il senso di questa decisione. Buona lettura.