Ad un mese dal 155° anniversario dello Storico Incontro, Carlo Antuono, nostro concittadino studioso di storia locale, pubblica le sue “Note conclusive sull’Incontro di Taverna Catena” (questo il sottotitolo), come seguito alla pubblicazione del 2012 intitolata “Nuovi spunti sull’incontro”, quest’ultima annoverata persino dalla Treccani per “fonte di ricerche a conforto della più fondata delle ipotesi storiografiche”, come si può leggere nella rinomata enciclopedia.
Così Carlo Antuono, che sostiene fortemente la tesi che lo Storico Incontro sia avvenuto a Taverna Catena, in questa sua recente opera, annuncia come certa, con un titolo di grande effetto, una inedita quanto sorprendente circostanza: GARIBALDI NON FU MAI A TEANO.
Questa affermazione così secca, posta a grandi lettere in copertina, si presenta come unUno scoop e sembra quasi voler sbeffeggiare, non solo i sostenitori di una differente tesi storiografica sul quel fatidico 26 ottobre, ma la memoria della Popolazione Teanese. Intere generazioni infatti, prescindendo dal dibattito sul dove esattamente sia avvenuto l’Incontro, avevano delle certezze almeno sul passaggio del Generale Garibaldi: un mito legato alla tradizione, di cui andavano orgogliose e che per un secolo e mezzo è stato celebrato come ospite illustrissimo nelle canzoni, nella poesia, nelle lapidi in città. Tutto ciò, annientato dal titolo di un libro, scritto tra l’altro da un concittadino, che sembra voler dire che a Teano è stata decantata e glorificata una falsità per 155 anni.
E non vi è dubbio: questo titolo così forte, oltre ad apparire editorialmente molto efficace, è una chiara provocazione, una frase ingannevole, certamente non veritiera poiché parzialmente smentita dall’autore stesso all’interno del testo. Infatti, il concetto è rivisitato già nel titolo del primo capitolo “GARIBALDI NON ENTRO’ MAI IN TEANO CITTA’”, dove si scopre poi che questa stessa conclusione non è provata ma solo teorizzata.
Ora è bene chiarire che questo giornale non si è mai schierato a riguardo, non è mai entrato nel merito della questione storica, poiché in tutta questa vicenda l’unica vera certezza sta nel fatto che non vi è ad oggi alcuna prova concreta e indiscutibile sul luogo in cui sia avvenuto l’Incontro. Entrambe le contrapposte conclusioni sono basate su ipotesi, deduzioni, calcoli, interpretazioni, presunzioni di falsità di documenti, il tutto ovviamente condizionato da forti pressioni campanilistiche. Tanto è vero, che lo stesso professor Monsagrati, l’autorevole storico relatore sull’argomento per la Treccani, sostiene semplicemente che quella di Taverna Catena è la più fondata tra le ipotesi. Pertanto resta il dubbio, perché la Storia, per essere definita tale, necessita di rigore scientifico, di prove e di certezze che nel caso mancano totalmente.
Allora, quantomeno per l’altisonante titolo, questa pubblicazione ovviamente non è piaciuta affatto ai cittadini teanesi, che attraverso i social network hanno dato luogo alle più feroci critiche ed accuse all’autore.
E così, come vuole la tradizione, tra critiche, polemiche, interrogativi e dubbi sui poco significativi “DOVE”, a Teano come a Vairano, ci si prepara a celebrare il 155° anniversario dello Storico Incontro, sempre più lontani dallo spirito di Unità e di Patria che richiede il momento.
Gerardo Zarone
P.S. Il presente articolo elaborato con molto equilibrio dal nostro Gerardo Zarone, merita comunque un approfondimento, e lo faremo, magari potendo interloquire direttamente con l’autore che, sull’argomento, si è dichiarato non solo favorevole ma ne ha anticipatamente auspicato la realizzazione.