E per fortuna che ci piacciono i classici: “Non ti curar di loro, ma guarda e passa…” (D. Alighieri)!; e per fortuna che grazie a loro riusciamo a lenire certe nostre paranoie non sentendoci così più completamente soli: “I cattivi cittadini che arrivano alle cariche istituzionali, quanto più sono indegni di occuparle, tanto più si mostrano incuranti e pieni di stoltezza e di arroganza” (Democrito)! Ricorderanno i nostri cari Concittadini quando l’attuale loro (S)indaco, Avvocato Penalista (sic!), apostrofava il Direttore del Messaggio (che non lo querelò per carità cristiana) con epiteti da taverna come “calunniatore di professione” solo perché con preveggenza degna della Sibilla Cumana intravedeva per la Città di Teano un’altra ignobile pagina oscura?
Ricorderanno i nostri Concittadini quando l’attuale loro (Sindaco), Avvocato Penalista (sic!), preoccupato del fatto che “Nove frazioni minacciavano la secessione (verso Caianello) e Scoglio dichiarò: Teano è unica e indivisibile!”? Lo ricordano vero? “La notizia di un presunto proposito di “secessione” da parte di un pezzo importante del nostro territorio comunale è una ferita al cuore. Spero, vivamente, precisava Scoglio, che si tratti soltanto di un grido di dolore di un gruppo di concittadini, giustamente scoraggiati da decenni di incuria e di oggettivo degrado. Purtroppo, la Città cade letteralmente a pezzi e non solo nelle Frazioni…” (ipse dixit). Ah questi “calunniatori di professione”!!! Saranno pure “Calunniatori”, ma veda caro “Avvocato”, pur con innumerevoli difetti, almeno il loro mestiere lo sanno fare e pure bene! Regola numero uno: attenersi al “chi, dove, come, quando e perché” (regola delle 5W). E per fare ciò devono avere le prove. E quali sono le prove? Oltre a quelle contingenti, sono prove anche quelle di una fornita e precisa emeroteca (raccolta di articoli), memoria storica. Memoria storica che può ben aiutare a constatare o meno la coerenza, l’effettiva scuola di pensiero e di agire di questo o quello. E veniamo all’attinenza di tutto ciò con quanto è accaduto e sta accadendo rispetto al sentimento di “appartenenza”, di “attaccamento” alle tradizioni, alla storia, agli usi e costumi, alla identità che proviene anche dal proprio luogo di nascita, proprio e dei propri avi. Etnìa. Ovvero, quell’aggruppamento umano fondato sulla comunità o sulla forte affinità di caratteri fisico-somatici, culturali, linguistici e storico-sociali.
Non ci va assolutamente di ripercorrere tutta la vicenda che vede la svendita dell’Incontro di Teano al vicino Comune di Vairano P.. Troppo patetica, troppo esilarante e troppo avvilente. Ci rifacciamo, perciò, a quanto in maniera maniacale e certosina ha ripercorso il collega Elio Zanni nel suo ultimo del 07.01.2024 in TeannoCè «La notte dello Storico Incontro», storia di una Storia umiliata e di una città silente. Anch’egli, ora, da annoverare tra i “millantatori di professione”, naturalmente. Si consoli, però, l’amico Zanni perché in certe Etnìe vi sono anche gli “azzeca-garbugli”, vili legulei di poco valore che accampano pretesti di ogni sorta sulle loro incapacità e più interessati al proprio interesse che a quello dei propri “clientes” (amministrati). E di questo argomento, amico Zanni, ricorderai come ne trattammo nel ns. del 21.05.2023 titolato “Lo struscio e il Reddito di Cittadinanza degli “amministratori”. E così si è definitivamente persa “l’etnia” dei Teanesi d.o.c.. E, a proposito di Etnìa, caro amico Elio devi sapere che Il rischio di ammalarsi in maniera grave di Covid può essere legato a dei geni che ereditiamo dai nostri antenati Neanderthal. Questo si evince da uno studio presentato a Palazzo Lombardia, studio che ha visto l’Istituto Mario Negri impegnato in 2 anni di ricerca nell’analisi della relazione fra i fattori genetici e la gravità della malattia COVID-19 nella provincia di Bergamo, epicentro della pandemia. L’indagine, dal nome ‘Origin’ e pubblicata sulla rivista iScience, ha dimostrato che una determinata area del genoma umano si legava al rischio di contrarre il Covid-19 in forma grave, soprattutto analizzando l’incidenza nei residenti delle aree più colpite dal virus. Lo studio ha potuto contare sulla partecipazione di circa diecimila (9.733) cittadini, soprattutto fra coloro che vivevano nelle zone di Nembro, Albino e Alzano Lombardo. Ordunque, caro Collega, visto che tu parli di “Città silente” e visto che l’Etnìa si fonda anche sulla forte affinità di caratteri fisico-somatici di una popolazione, vuoi vedere che a Teano siamo affetti da masochismo psicologico definito come una ricerca consapevole o meno di sofferenza fisica o mentale e che si esprime attraverso comportamenti di auto-sabotaggio e autopunizione, condotte autolesive ricercate dal soggetto che nel tempo è arrivato a conferire loro un significato di piacere? Il dolore masochistico diventa un modo per ottenere il piacere perché alcune condizioni passate di sofferenza sono state iscritte nella memoria del soggetto come piacevoli: il dolore viene investito positivamente e diventa una fonte di soddisfazione per la persona. Così si spiega questa “Città silente”. O no?
Pasquale Di Benedetto