Nessun lavoro è esente da domande strane e curiose. Oltre che nelle erboristerie (sperimentato in prima persona) posso confermare che è negli alberghi che la clientela dà il peggio di sè, iniziando con domande banali (al primo posto, la richiesta di dentifricio, cui segue quella di rasoi ed asciugamani) per poi finire con richieste assurde.
La Best Western, nota catena di hotel, ha effettuato una statistica delle richieste dei clienti dei suoi alberghi inglesi, classificandole in normali (quelle che ho citato sopra) e quelle strane. Tra queste: un cliente ha richiesto che gli venisse inviato un furetto in camera, poiché il giorno dopo doveva andare ad una mostra di animali e non voleva andare senza un animaletto.
Un altro cliente ha chiesto invece una stanza a piano terra, “grande abbastanza da poter parcheggiare anche la sua moto”. Un altro ancora, sofferente di solitudine, ha chiesto un letto extra per una bambola, mentre un altro ha chiesto un tavolo a colazione con un posto in più per una statua religiosa.
Queste sono solo alcune, non oso immaginare il resto, quello che ci si trovi e quello che succeda. Ma infondo è così, ogni stanza di albergo ha tanto da dire.
Se i muri potessero parlare!!!
MAria Flora Grossi