In un antico borgo, una festa.
Tavole imbandite per strada, viavai di donne che trasportano freneticamente ed affannosamente tra la folla vassoi con bibite e vivande. Festoni colorati che addolciscono l’aspetto un po’ severo delle antiche mura interrotte da porte e finestre tutte aperte, illuminate e movimentate. Mura che sembrano trapassate dal fluido di gente in festa, volto ad unificare ogni spazio, a rendere strada la casa e casa la strada. Il tutto pervaso da un fitto vocio coperto ad intermittenza dal ritmo di tamburelli e triccaballacca e dai suoni di zampogna, ciaramella, fisarmonica e chitarre. Insomma, tanta allegria ed al centro della scena il festeggiato, lì a godersi un momento tutto suo, tra baci e abbracci, regali di ogni genere, seduto su di una poltrona che, collocata al centro di un tappeto assume quasi l’aspetto di un trono, in prima fila per assistere a canti, balli, fuochi d’artificio.
Sembrerebbe una scena d’altri tempi, eppure è accaduto solo ieri, 6 settembre 2011, a Pugliano di Teano in via Borgo per i 100 anni compiuti da Carmelo Molinaro, festa allietata dalle note e dai balli dell’ormai noto gruppo teanese di canti popolari dei “Briganti di Monte Lucno” .
Un evento certamente particolare come particolare è anche il personaggio, noto a tutti i puglianesi per la sua simpatia ma anche per il garbo, l’eleganza nel modo di vestire ed ancor più nel modo di parlare: sempre un italiano impeccabile e senza la più minima inflessione dialettale.
Lo zio Carmelo, così chiamato per la familiarità con tutti, ha sei figli, ventuno nipoti e nove pronipoti. É straordinariamente lucido, gode di buona salute ed ha veramente tanto da raccontare. Ha vissuto da militare del Regio Esercito a partire dal 1935 ed è rientrato a casa solo nel 1945, dopo due anni di prigionia trascorsi in Germania. Al rientro, un po’ come per tutti all’epoca, l’affanno e gli sforzi per combattere la povertà del dopoguerra; i sacrifici, il lavoro in una fabbrica di Santa Maria Capua Vetere ove si recava in bicicletta da Pugliano, aggiunto al lavoro nei campi ed a tutto quanto si rendeva necessario per la famiglia.
Al signor Carmelo i nostri più sinceri auguri ed alla famiglia le congratulazioni per l’organizzazione della bella festa che, al di là dell’evento, vale anche come chiara dimostrazione di tutto l’affetto, la cura e la premura che lo stesso nonno merita e riceve in un‘epoca in cui ci si preoccupa sempre meno della terza età.
Gerardo Zarone