Con l’arrivo dell’Epifania, tutte le feste vanno via. Si ritorna alla normalità, alla vita di tutti i giorni, e quell’aria di falsa bontà e buon cuore, che a partire dai primi di dicembre ci ha accompagnato, sarà riposta nel cassetto. Il cittadino medio, avrà cura e modo di "ritornare in se" e riproporsi a tutti per quello che è realmente. E’ l’ora di riporre i pastori, gli addobbi e le palle dell’albero, avendo cura di non farli rompere.
Che strano, nell’ultimo periodo dell’anno tutti sono più buoni. Sui social, vengono postate immagini che invitano alla gioia, alla felicità, alla fratellanza. Come se per tutto il resto dell’anno poi, sia giusto comportarsi diversamente. Ma, quando arriva il Natale, tutti devono essere più buoni: è il protocollo che l’impone !
Un tempo, entro l’Immacolata, si aveva cura di aver comprato buste, francobolli e cartoline d’auguri. Poche righe, da inviare a parenti ed amici lontani. Non oltre la metà del mese di dicembre, si provvedeva a spedire il tutto, confidando nel buon funzionamento delle poste, con la speranza che quegli auguri giungessero a destinazione in tempo utile. Una volta il Natale si sentiva nell’aria. Si respirava. Con o senza crisi.
In TV, ci hanno mostrato servizi su chi è meno fortunato di noi. Ci hanno fatto vedere le lunghe tavolate addobbate di tutto punto, dove il giorno di Natale e la sera dell’ultimo dell’anno "i buoni" hanno teso una mano ai "più deboli". Ci hanno ricordato che 9 italiani su 10, hanno trascorso le feste a casa, a causa della crisi. Ci hanno fatto i conti in tasca, fino al centesimo. "……in media, tizio spenderà X per i regali, ed Y per la spesa. Una parte, andrà via per le tasse ……… ".
La fine dell’anno è tempo di bilanci. Di percentuali, di variazioni rispetto agli anni precedenti e di previsioni per il futuro. Passate le feste, i problemi saranno e resteranno solo di chi li ha.
Con la nevicata di fine anno, abbiamo scoperto di essere un paese di tecnici, meteorologi, tuttologi del ghiaccio e della neve. Peccato non vedere quegli stessi saggi, dotti e sapienti preoccuparsi se al vicino di casa, magari anziano, serve mai qualcosa durante tutto il resto dell’anno. Il sale, oltre che non averlo per le strade, non lo abbiamo nemmeno in zucca.
Fatte le dovute eccezioni per chi condivide gioie e dolori sempre e comunque, per coerenza, i migliori auguri sono quelli che non abbiamo fatto!
Sarebbe stata solo e soltanto ipocrisia.
Luciano Passariello