Ma quanti sono? Dove alloggiano? Ma siamo sicuri? Chi paga il loro soggiorno? Perché proprio a Teano?
Questi sono solo alcuni degli interrogativi che di bocca in bocca hanno attraversato la nostra comunità. Teano centro e frazioni interessati allo stesso problema. Capire cosa ci fanno questi giovanotti di razza scura, provenienza presumibilmente africana che girano per la nostra città.
Poi abbiamo visto una foto pubblicata su facebook in cui il Sindaco e l’assessore ai servizi sociali, si sono fatti immortalare sulla collina di Sant’Antonio al termine della giornata di società Solidale, con un gruppo di questi giovani extracomunitari. Abbiamo provato a chiedere in Comune ai servizi sociali ma nessuno ne sapeva niente, al Dirigente Affari Generali ma neanche lui era stato informato di niente.
Intanto sul sito del Comune non compariva alcuna informazione, strano abbiamo pensato, se questa invasione è frutto della decisione di un organismo istituzionale nazionale o provinciale qualcuno deve pur informare la Comunità che è stata individuata per risolvere un problema di accoglienza.
Poiché le richieste di informazioni che giungevano intanto al nostro giornale cominciavano a diventare numerose, abbiamo provato a chiedere direttamente al sindaco Di Benedetto che ha confermato le notizie attinte da altra fonte. In effetti la Prefettura di Caserta su richiesta del Ministero degli Interni, ha indetto una gara per individuare una o più cooperative a cui affidare il compito di trovare una sistemazione ad un numero imprecisato di extracomunicari fuggiti dalla propria terra per motivi politici. La cooperativa che si è aggiudicato l’appalto per la nostra zona ha individuato in Carbonara una prima sistemazione per 20 persone, in prossimità di S.Maria la Nova dovrebbero essercene un’altra decina e si dice che nei prossimi giorni altre decine di persone dovrebbero essere indirizzate dalle parti di Pugliano/S.Marco.
La sistemazione logistica, quindi il contratto di fitto dell’immobile e il vitto resta a carico della cooperativa che per ogni persona accolta e sistemata percepisce euro 40 al giorno.
Intanto sorprende che per sapere cosa effettivamente si stesse verificando ha dovuto essere il Sindaco a contattare la Prefettura e da qui sapere che la sua città avrebbe dovuto ospitare queste persone e poi altrettanto incomprensibile come il Comune a sua volta, non abbia ritenuto di informare i cittadini di una simile realtà.
Non si contesta l’ospitalità offerta a queste persone che fortunate certamente non possono essere considerate ma, è lecito da parte dei cittadini di questa comunità e della nazione che si è assunta l’onere economico del mantenimento, di sapere cosa sta accadendo in casa propria? E’ giusto pretendere di conoscere chi sono queste persone in un momento in cui la nostra nazione è invasa da centinaia di migliaia di profughi provenienti prevalentemente dal continente Africano o da zone investite da guerre civili e di religione che producono fanatismo e odio verso i popoli occidentali? E’ legittimo essere rassicurati sulla prevenzione sanitaria in un momento in cui si parla di una grave epidemia come l’ebola che sta producendo vittime in ogni parte del mondo?
Queste rassicurazioni è lecito attendersele dalla istituzione comunale per antonomasia, il Comune, attraverso le sue funzioni specialistiche di tipo operativo e politico? La lettura di questo articolo potrebbe fare storcere il naso a qualche malpensante, non è razzismo, sono domande legittime che legittimamente si pongono la gran parte cittadini. Noi informiamo e per farlo meglio ci preoccuperemo di chiedere ad una nostra collaboratrice di effettuare alcune interviste a queste persone per capire qualche loro storia, la provenienza e quanto può essere necessario e utile per eliminare ogni forma di sospetto che agevoli lo spirito di accoglienza, caratteristica naturale nella gente sidicina.