Come ha trascorso il primo giorno da ex segretario?
“Accettai due anni fa la carica di coordinatore cittadino, non solo perché fui proposto dall’assemblea, che ora ringrazio per aver creduto in me, ma soprattutto per profonda passione, ritenendo fosse bello e doveroso mettere il mio impegno a disposizione di un gruppo e non per soddisfare il mio ego, avendo ben presente che il Pd da li a poco avrebbe conosciuto un fase tormentata, ciò non mi spaventò anzi mi diede una grande carica. Oggi a fine mandato, lascio avendo acquisito un gran bagaglio di esperienze, senza rimpianti, né rimorsi per ciò che è stato ma non con lo stesso entusiasmo, movente di per sé valido per decidere di non continuare l’esperienza di coordinatore, unitamente all’esigenza di dover dedicare maggiore attenzione a questioni, che i giovani della mia età possono facilmente immaginare, spesso non debitamente tenute in considerazione dalla politica”.
Non sfugge una nota di delusione per quello che poteva essere e non è stato e la necessità di dedicarsi a cose più concrete e utili per un giovane della sua età.
E dunque per questo ha deciso di passare la mano? “Ho ritenuto fosse opportuno dare seguito a ciò che si era iniziato, passando la mano ad uno di quei ragazzi che hanno continuato a credere nel PD nonostante tutto”.
Tutto bene, ma lei più che un segretario di fine mandato mi sembra un segretario deluso: ”L’entusiasmo si è sopito non solo a causa della realtà locale caratterizzata da non poche difficoltà ma, dell’intero sistema che non può ridurre tutto a semplice marketing senza relazionarsi con le istanze che ne vengono dalla società civile che si sente sempre più distante dai palazzi”
Prenderà le distanze dalla politica e dal partito? “Malgrado il mio leggero scetticismo continuo ad essere un’inguaribile ottimista che crede nel progetto originario del partito, lo stesso con cui è iniziata la mia esperienza politica che intendo continuare, progetto che dovrà essere guidato da un approccio nuovo non riferito a semplici questioni anagrafiche perché spesso non finiscono per coincidere con il rinnovamento tanto auspicato”.
Ci sembra di capire che a suo avviso per fare una nuova politica non ci vuole necessariamente una guida anagraficamente giovane :”Faccio un grande in bocca al lupo al nuovo Segretario che saprà dare seguito a quanto con fatica si è costruito in questi due anni, potendo contare su un patrimonio di idee ed esperienze straordinarie che contraddistinguono la nostra sezione”.
Con grande abilità ha evitato di rispondere alla nostra ultima domanda ma, come si dice dalle nostre parti, le migliori risposte sono quelle che non si danno.
Gerardo Picozzi