Non abbiamo fatto in tempo a richiamare la necessità di una urgente azione di “marketing territoriale” che eccoti la notizia (nemmeno poi tanto nuova) sulla precarietà statica dell’antico Muraglione di Via Roma. Quel Muraglione i cui “poggetti” hanno visto generazioni e generazioni di giovani teanesi “appollaiati” a rimirare le colline che degradano verso il mare o la ferita inferta dalla vecchia cava di Sandrianeta. Ischia sullo sfondo. Il verificarsi di un impellente problema di staticità del “muro”, non è cosa di oggigiorno. Ricordo benissimo, anni ’80, quando affacciandomi dal Muraglione facevo notare a qualche tecnico curioso e paziente l’evidente e pericoloso “fuori piombo” che si notava dalla sommità alla base della vecchia struttura. Talmente evidente che si discettava sull’opportunità o meno di farvi ancora transitare mezzi pesanti onde evitare un potenziale crollo. Anni ’80!!! Ma si sa, gli Amministratori e/o Tecnici a zonzo sulle proprie autovetture non certo sono dotati di sagacia (….Intelligente e perspicace prontezza nell’intuire e valutare una situazione o nel trarre una conclusione) onde prevenire eventuali sciagure. Vedi Ponte Morandi, etc.. Nessuno ha mai colpa. Nessuno è animato da senso civico per dedicarsi allo studio ed all’analisi del proprio contesto urbano. Bene, a questo punto, non resta che fasciare con solidi tiranti in ferro l’intera struttura muraria. Vedasi Campanile dell’Annunziata. Archeologia urbana dell’indifferenza. Siccome, però, come ai tempi dei “fogliacci” de Il Messaggio, siamo abituati a supportare con dati di fatto le nostre insofferenze giornalistiche, nella speranza che qualche Amministratore “sagace” almeno ne prenda spunto per qualche umile riflessione, registriamo quanto applicato in quel di Ruviano, in Provincia di Caserta, non di Modena, ad un tiro di schioppo da Teano. È l’autorevole Quotidiano “Il Foglio” che solo un anno fa (01.04.2019) così titolava: “Ruviano vicino all’Europa” per poi evidenziare che Ruviano “Un tempo era un borgo agricolo dalla mentalità ristretta (un po’ come rischia di diventare oggi l’Italia). Poi un sindaco-infermiere ha curato i mali del sovranismo contadino e ora è un gioiello che guarda al futuro…..Quando il sindaco di Ruviano (ex paese agricolo nel casertano, diventato ora luccicante borgo a mo’ di quelli umbri) mi ha detto: tutto questo è cominciato perché eravamo stanchi di vedere le persone che cadevano nelle buche, ho avuto una visione….” Da qui nacque e si realizzò il Progetto di Riqualificazione ai fini turistici dei centri storici di Ruviano e Alvignanello, inerente il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) Fondi Strutturali relativi alla programmazione 2007-2013. Da qui quell’ex paese agricolo è divenuto un borgo a mo’ di quelli umbri.
Ruviano, oggi
Ora, sull’onda di questo unico ma rappresentativo esempio di sviluppo, di sagacia, di competenza Amministrativa, andiamo a vedere, a constatare quanto effettivamente abbiano saputo fare, realizzare gli “A”mministratori di Teano. Quei Sindaci Ingegneri, Avvocati, Medici. Quei “D”irigenti tuttologi, soloni del vuoto assoluto. Quanti progetti FERS siano stati cantierati o, perlomeno, concepiti. E, si badi bene, che Teano rispetto a tanti altri Comuni ha ben altre titolarità per accedere a Fondi per Progetti di Riqualificazione ai fini turistici dei centri storici. Città Etrusca, Sidicina, Romana, Culla dell’Unità d’Italia, Anfiteatro, Museo Archeologico, Parco del Roccamonfina, e chi più ne ha più ne metta.
Teano e …. il marketing territoriale
A questo punto sorge un dubbio, ma gli “A”mministratori di questa Città, ne sono al corrente? O sono indaffarati in patetiche battaglie illusorie sulla riapertura di un Ospedale, peraltro ubicato in un luogo contro ogni logica di Emergenza sanitaria? Vedi Ambulanze durante il mercato settimanale. Ma quale “A”amministratore si è mai lanciato in una class action (e che roba è?) al fine di farsi restituire dalla Regione i soldi spesi per opere di urbanizzazione (Euro 800.000,00), danni di immagine e mancata chance per il promesso e mai realizzato Ospedale nuovo in quel di Taverna Zarone? Una cosa soltanto è certa. Nulla è cambiato dai tempi di quei “fogliacci” degli anni ’90, allorquando imperava un certo “feudalesimo”. L’impegno politico ed “a”amministrativo è tutto proteso ad una gestione familistica del potere: cugini, sorelle e parentado vario affasciati dall’ignoranza (ignorare) di un minimo di senso di appartenenza e di marketing territoriale. Ruviano docet. O no?
Pasquale Di Benedetto