A volte ritornano, si perché leggendo notizie di interruzioni del servizio idrico collegate poi al gestore Acqua Campania ritorna in mente il perché della presenza del gestore stesso. Infatti il problema della presenza di arsenico nelle nostre acque risale al 2012, quando con delibera di giunta n. 156 del 20 Giugno, l’Amministrazione Picierno fu costretta a comprare acqua da Acqua Campania. Questo acquisto, così come riportato nella delibera de quo, portò ad aumentare le tariffe del sistema idrico integrato per uso domestico e commerciale, aumento che riguardò anche le quote di depurazione fognatura ed eccedenza, del 45%. Si legge nella Delibera stessa che le motivazioni di detto aumento venivano così rappresentate: “visto che la scoperta nelle acque potabili cittadine dell’arsenico, presente naturalmente nelle rocce vulcaniche, oltre i valori di soglia, ha causato la chiusura di tre pozzi comunali…”. A distanza di tempo, visto il perdurare di questi aumenti, a discapito dei cittadini, e la mancanza di azioni ad eliminare tale aumento, e dopo i tanti esposti fatti alle autorità competenti, nel 2018 ed a distanza di 6 anni, l’Amministrazione Di Benedetto per continuare a motivare questo aumento del 45%, con delibera di giunta n.50 del 13 Marzo, ratifica un atto di indirizzo politico-amministrativo per l’ufficio tributi/acquedotto, dove nello stesso si legge “Rilevato che la situazione dettagliatamente prospettata per l’anno 2012 non ha subito alcuna evoluzione positiva nel corso degli anni e non sono state attuate, ovvero intraprese soluzioni alternative al fine di sortire un favorevole risultato…….“. Bisogna precisare che questo aumento incide nelle tasche dei cittadini per circa 100 € annui pro famiglia; tenendo conto che le famiglie presenti sul territorio Teanese sono circa 6.000, a conti fatti ci si rende conto di quanto si è speso sino ad oggi con risultati zero. In tutti questi anni, con tutte queste somme spese in eccesso senza nessun successo, si poteva attingere ad un finanziamento/mutuo, magari ad oggi già estinto, per un impianto di DEARSENIFICAZIONE, economicamente più conveniente per la rimozione dell’arsenico, ed oltretutto con meno aggravio da parte dei cittadini per l’acquisto di acqua in bottiglia. Si ricorda inoltre che alti livelli di arsenico possono causare iperpigmentazione, cancro alla pelle ed al fegato, oltre che a disturbi circolatori. Dal 2018 ad oggi è subentrata l’Amministrazione D’Andrea e la situazione è sempre la stessa. A questo punto la domanda sorge spontanea “per il bene della salute pubblica e delle tasche dei cittadini, bisogna aspettare la prossima amministrazione”? E se così fosse siamo a quota 4 per un totale di 20 anni.
Alessandro Lepre