Il dettaglio, la particolarità che spicca e che magari risulta anche un po’ paradossale rispetto ad una visione d’insieme, è ciò che spesso più si lega alla memoria di un personaggio che non c’è più.
Una FIAT 128, già indicativa della personalità del soggetto in quanto vettura italiana e di medio segmento, come chiaro riflesso di contenuti per un uomo dello Stato e per la sua sobrietà, pur essendo egli un dirigente. E il colore dell’auto? Ecco il paradosso: un inaspettato, vistosissimo ed indimenticabile giallo canarino.
La 128 giallo canarino, appare così come un’icona in risalto tra le sequenze tutte in bianco e nero di chi ha vissuto l’infanzia a Teano negli anni ’70 e ’80, ricordata come una specie di spia di allarme per la soggezione della presenza del Direttore Didattico, l’indimenticato professor Luigi Maglione.
La sua immagine, oramai sfocata, conserva solo una serie di moderati toni di grigio: quello dei capelli, del cappello, dell’abito e del cappotto. L’aspetto era quello di una persona un po’ severa e autoritaria ma certamente buona. Per gli scolari, con la sua voce grave e lievemente rauca, emanava un senso di timore e di protezione allo stesso tempo.
Il Direttore Maglione, originario di Formicola ma stabilitosi definitivamente dai primi anni ‘70, oltre a dirigere il Circolo Didattico, fu anche sindaco di Teano. Per questo, in quegli anni, era come avere la scuola nella città e la città nella scuola, non solo nelle varie commemorazioni. Questo filo conduttore faceva sì che ci fosse un’unica istituzione a garanzia di genitori e figli, sintomatico anche di un indirizzato legame tra la società teanese ed il suo stesso futuro.
Ma questa forse è solo una visione quasi fiabesca, idealistica, poiché estrapolata da un album di ricordi da bambino, dunque non si sa quanto verosimilmente possa rispecchiare la reale figura del Professor Luigi Maglione e della stessa città in quegli anni.
Certo è che, chi ha meno di trentacinque anni, non può ricordarlo, almeno come personaggio pubblico. Ma, il giudizio generale di chi ha avuto modo di conoscerlo in età adulta, dimostra ampiamente che ha lasciato il segno e che quindi la visione infantile un po’ approssimativa non distorce affatto la figura vera del compianto sindaco. I più, infatti, gli attribuiscono soprattutto serietà, onesta, grande dedizione e lungimiranza come amministratore.
Altri dati di fatto confermano la bontà del suo operato per la città in un solo mandato quinquennale (1980/1985): l’avvio per l’istituzione del museo archeologico, poi concretizzatasi con gli anni; l’essere riuscito ad impiegare ben 80 dipendenti comunali grazie alla legge 285/77; l’aver realizzato lo stadio comunale di Sant’Antonio e la palestra nel plesso delle scuole elementari. Il tutto aggiunto a tante altre piccole o grandi opere, di cui probabilmente oggi si fruisce senza sapere da chi siano state realizzate.
Così, con il Professore Maglione, ancora una volta è risultato veritiero il motto sul nostro Santo Patrono: San Paride ha fatto bene ad un forestiero. Ha fatto bene nella misura in cui lo ha valorizzato affidandogli la guida della città ma, oggi più che mai, tutto fa pensare che abbia meritato pienamente il ruolo riconosciutogli.
In cambio, la città di Teano, in sua memoria non ha saputo fare niente di meglio che ricordarlo, proprio nel nostro sondaggio, come sindaco più gradito negli ultimi quarant’anni della sua storia.
L’esito del sondaggio è un riconoscimento importante alla memoria, molto indicativo. In un certo qual modo potrebbe anche ritenere questa una specie di ritardata celebrazione, anche genuina e concreta, ma leggera perché casuale, perché non proprio spontanea.
Spontanei sono invece gli omaggi alla memoria, tutt’altra cosa, e sembra proprio che il Sindaco Luigi Maglione non ne abbia ricevuto alcuno dalla città, città che da sindaco ha sentito e trattato come propria e non certamente da forestiero.
Gerardo Zarone