Calvi Risorta– – L’hanno trovato, il “tesoro di Gomorra”. Due giornalisti e una squadra di Forestali. E adesso stanno scavando a campione nell’ex area industriale della Pozzi Ginoridi 24 ettari di terra (che sono stati sequestrati). Dice il generale Sergio Costa, comandante regionale del Corpo forestale: «È la più grande discarica di rifiuti industriali in Europa. Il primato era stato conquistato dalla discarica di Bussi con i 700mila metti cubi di rifiuti tossici. Questa di Calvi Risorta supera due milioni di metri cubi».
Solventi, vernici, metalli. I funzionari dell’Arpac, i tecnici dei vigili del fuoco, naturalmente i Forestali da giovedì scorso, aiutati dalle ruspe dell’esercito, stanno andando a bucare il terreno a campione. Trovando sempre, purtroppo, strati di rifiuti, plastiche, bidoni, sostanze rossastre, solidificate.
La storia nasce un anno fa, quando un giornalista e un fotografo di Calvi Risorta News, confrontando immagini vecchie e attuali dell’area, si sono resi conto delle «anomalie» del terreno. E hanno presentato una denuncia alla Procura ordinaria di Santa Maria Capua Vetere.
La Forestale ha applicato il suo metodo investigativo unico al mondo: «Abbiamo incrociato – spiega il generale Costa – centinaia di migliaia di ortofotogrammetrie del luogo incrociando il dato con il calcolo dei campi magnetici e abbiamo riscontrato importanti anomalie del sottosuolo».
Chi ha vissuto la realtà industriale creata negli anni 50/60 sui comuni di Sparanise, Calvi Risorta e Pignataro Maggiore, ricorderà quella grande area industriale la Pozzi, appunto, che occupò industrialmente circa 24 ettari di terreno costruendo per prima uno stabilimento per la produzione di vernici, poi i laminati, poi i calandrati e per finire le ceramiche. Una intera economia basta sull’agricoltura si trasformò nel giro di qualche anno in economia industriale, quella che oggi è solo un deserto e un enorme deposito di veleni.
È un paradosso. Sta emergendo allo scoperto il “tesoro” di Gomorra e non c’è nessun pentito dei Casalesi che ha imbeccato gli investigatori. Ma questo è il territorio di Michele Zagaria, degli Schiavone. E quei veleni sono stati sicuramente sotterrati anche con il loro consenso, ovvero anche da loro.
Una brutta e crudele realtà che ci riguarda da vicino, perché Calvi Risorta e Sparanise non sono sulla luna, sono i nostri principali confinanti.