Nell’ultimo Consiglio Comunale, ad un tempo temuto ed auspicato come il 25 luglio della Amministrazione D’Andrea, a proposito della approvazione dei verbali della precedente assise, mi è piaciuta molto la dichiarazione del collega Dr. Corbisiero. Evidentemente stufo di una affermata prassi, ha rilevato, e non per la prima volta, che molti di quei verbali non riportavano con esattezza e completezza le dichiarazioni dei consiglieri, in ispecie di quelli di opposizione. Ed ha votato contro la loro approvazione. Ma lo ha fatto con classe e serenità, mettendo in evidenza un aspetto che è molto importante per una augurabile ripresa di dignità dell’organo decisionale del nostro comune e che trascende ogni meschina “potecarella” consiliare alla quale siamo costretti ad assistere dal 2018 ad oggi. Ha fortemente criticato “i metodi raffazzonati e riduttivi con i quali vengono riportate le dichiarazioni dei consiglieri di opposizione, rendendole insignificanti ed incomprensibili al di fuori di ogni contesto; un metodo di verbalizzazione che non fa giustizia a chi si prodiga per portare costruttivi contributi e che mortifica la libertà di espressione oltre che affossare ogni principio di dovuta trasparenza”. Ha evidenziato la facilità con la quale è possibile alterare un pensiero solo spostando una virgola o, peggio, omettendo una frase: mezzucci da basso impero! Fin qui tutto tristemente normale: ma il Nostro ha agito, e lo ha spiegato, in nome di un’altra più importante considerazione. “Noi qui stiamo facendo la storia di questo paese, come l’hanno fatta tanti altri colleghi prima di noi. E così come noi potremmo oggi, leggendo i verbali delle loro riunioni, conoscere con esattezza cosa pensavano e come si muovevano di fronte ad una decisione da prendere, allo stesso modo non potranno farlo nei nostri confronti quelli che verranno al nostro posto anche solo tra due anni.” E questa è una cosa veramente molto importante: la non precisione di un documento che, pur con tutti i ridimensionamenti del caso, riveste comunque un significato ufficiale e “storico”. E’ vero: è un comportamento che, pur a voler negare qualunque interesse di parte, denota biasimevole pressappochismo, non perdonabile, perché non è il solo.
Claudio Gliottone