Una disposizione dei vertici sanitari provinciali ha provocato la reazione veemente della triplice sindacale che per la prima volta, dopo anni di attività separata, tornano a combattere sotto una stessa bandiera: la difesa di quello che ancora è possibile difendere della sanità sul nostro territorio.
La carenza del personale sanitario necessario per far funzionare lo PSAUT (118) ha provocato la disposizione secondo la quale il servizio stesso sarà interrotto dalle ore 20 di sera alle otto del mattino. Dunque assenza di qualunque servizio di soccorso notturno. Una decisione incomprensibile se si considera che nel solo 2010 sono stati effettuati 2000 interventi di assistenza domiciliare o ospedaliera.
In analoga situazione si trovano altri centri ubicati a molti chilometri dai maggiori centri di assistenza e forti sono state le proteste dei sindaci della valle di Sessuola nei confronti dei vertici ASL rei di aver adottato una decisione senza neanche preoccuparsi di verificare le reali necessità del territorio attraverso un confronto con le strutture sanitarie periferiche.
Alla riduzione del servizio 118, a Teano si profila anche il trasferimento del distretto da viale Italia presso la ex struttura ospedaliera che dovrebbe ospitare anche il reparto di igiene mentale ed altre decisioni sono previste nell’ottica della razionalizzazione ma che andrà a tutto danno dei servizi che effettivamente potranno essere garantiti ai cittadini. Intanto dell’ospedale di Comunità che, i vertici dell’ASL erano venuti ad annunciare in un convegno con i medici di base, non c’è assolutamente alcuna traccia.
“Non possiamo far passare questa ulteriore ingiustizia che si sta realizzando sulla testa dei cittadini, allora diciamo ancora una volta: basta con questo scempio a senso unico, basta con il sistema dei due pesi e due misure è ulteriormente vergognoso quello che stanno realizzando inopinatamente alcuni dirigenti ASL senza averne titolo.” Questo è lo sfogo degli operatori sindacali i quali, dopo aver letto le disposizioni contenute in due comunicazioni diffuse dai vertici ASLche sanciscono la riduzione di fatto del servizio 118 sul nostro territorio, si chiedono come sia possibile che decisioni così importanti vengano prese da funzionari che non avrebbero il potere di decidere tali provvedimenti.
Se la disposizione contenuta nelle comunicazioni ASL CE dovessero realizzarsi, a partire dal prossimo 1 luglio, si realizzerebbe una ulteriore mortificazione delle minime residue funzioni di assistenza ancora presenti sul nostro territorio.
Servizio di Redazione