La delibera di Giunta Comunale che impone ai titolari di punti vendita di bevande ed alimenti all’interno dell’area fiera di S.Antonio, durante lo svolgimento della rinomata manifestazione “La festa della birra”, di pagare la tassa comunale per l’occupazione del suolo pubblico, la COSAP, ha scatenato reazioni di diverso tipo. Non ancora sopite. Da una parte ci sono gli organizzatori i quali, sulla scorta di quanto deliberato negli anni precedenti, pensavano di essere esonerati dal pagamento di questa tassa che appesantirebbe il bilancio dei punti di ristoro di circa 5000 euro, praticamente un minor contributo alle spese di realizzazione artistica della manifestazione.
Dall’altra parte c’è l’opinione pubblica che apprezza e rivendica pari trattamento , indipendentemente se in quelle manifestazioni sono coinvolti a vario titolo amici o parenti di amministratori in carica. E come terzo incomodo, ma con un ruolo determinante, c’è la Giunta comunale che si è trovata a deliberare in un momento in cui non era stato ancora approvato il bilancio di previsione e dunque nella impossibilità di assegnare fondi, anche sotto forma di rinuncia ad incasso di tributi dovuti. Questo il taglio tecnico imposto dall’assessore al bilancio Adriano De Monaco alla delibera, approvata all’unanimità dall’intera giunta con le sole eccezioni del Sindaco Picierrno e dell’assessore Sandro Pinelli, entrambi assenti all’atto della deliberazione.
Intanto gli organizzatori hanno minacciato di ricercare ospitalità nella vicina Vairano ma, è sembrata più una minaccia per fare pressione sulla giunta comunale che una ipotesi realmente percorribile. Come pure una certa pressione sul Sindaco Picierno sembra stia cercando di esercitarla Luigi Landolfi, presidente della associazione organizzatrice, che gli avrebbe inviato una lettera per chiedere che venga ritirato il provvedimento per il pagamento della COSAP o di individuare altro sistema per recuperare la cifra da pagare. Non è chiaro se Lanfolfi abbia scritto la lettera al sindaco come presidente dell’associazione o come segretario del PD, partito a cui fa riferimento il Sindaco.
Comunque finisca questa vicenda, chi realmente dimostra di non aver mai avuto le idee chiare sulla gestione dell’attività di arte, cultura e spettacolo, è proprio l’assessore al Turismo in quanto in questi anni non c’è mai stata una politica chiara su cosa fare e come fare. Improvvisazione a tutta birra e autorizzazioni di eventi fuori dal programma ufficiale o senza la copertura finanziaria e ad interlocutori non legalmente e ufficialmente riconosciuti. Per non parlare di atti deliberativi incompleti nei quali si assegnano fondi senza specificare per fare cosa. Per questi motivi puntualmente ogni anno l’assessore al turismo è costretta ad attaccarsi agli specchi per tentare di spiegare le vicende che la riguardano a seguito delle interrogazioni che puntualmente piovono dalla opposizione comunale.
Si dia una soluzione ragionevole a questa vicenda che sta diventando penosa e crea fastidio a chi è costretto a scriverne ma, riteniamo soprattutto a chi è costretto a leggerla.
Severino Cipullo