La lista della spesa in termini letterari è l’elenco delle cose che una massaia si appunta per non dimenticare cosa comprare quando si reca al mercato; la lista della spesa, quindi, è un elenco di cose di cui non si può fare a meno per il soddisfacimento dei bisogni immediati del vivere.
La lista della spesa, invece, per i nostri amministratori è l’elenco dei bisogni della “loro gente” che puntualmente portano in giro per gli uffici comunali. Segnalano chi deve essere soddisfatto per il pagamento di una fattura, a chi invece debba essere sospesa, a volte anche sine die; a chi si deve subito rilasciare la pratica, a chi si deve rinviare, a chi approvare a chi negare, a chi si debba erogare un contributo o pagare una bolletta, a chi negarlo, a chi rinviare gli accertamenti a chi sollecitarli, a chi bloccarli, a chi segnalarli alle autorità superiori.
Il tutto, a secondo se trattasi di amici fidati o dell’enturage o semplici amici o nemici (avversari politici )
Quasi ogni mattina alcuni amministratori di maggioranza, si recano presso la casa comunale, in particolare presso l’ufficio tecnico o delle politiche sociali per segnalare, ricordare, pratiche per le quali la norma prevede altri e più equi percorsi. La legge Bassanini, la legge di riforma degli Enti Locali 267, la legge Brunetta di fatto non sono mai arrivate a Teano.
Il saluto, poi, quasi ossequioso, le pacche sulle spalle in segno di fervida amicizia, l’abbraccio in segno di fratellanza (fratello mio! O fratello caro!) sono puntualmente l’epilogo del colpo a tradimento, della denuncia, dell’imposizione.
È indispensabile ed urgente, per il lume dei pochi teanesi che in loco sono rimasti per cambiare tale situazione, di proporre un sistema giusto ed equilibrato tra poteri di indirizzo politico e regole di convivenza civile valide per il bene di tutti.
Monsieur Travet