Sguardo sul paradiso da una finestra. La Madonna dell’Aranceto è una nuova opera realizzata dal Maestro André Durand nella magnifica atmosfera di Fondi, nel sud pontino a metà strada tra Roma e Napoli, sul tracciato storico della Via Appia.
La sua prima ispirazione è stata la vista di un aranceto a Fondi ricco dei suo…i frutti nell’autunno scorso – un paradiso terrestre con i suoi colori e ricchezza. Nella fantasia di un artista – il posto adatto, un motivo per commemorare la fede e l’eternità – grazie a un soggetto che aveva in mente da molto; la visione del dipinto e la possibilità di realizzarlo tramite i modelli contemporanei ritrovati proprio a Fondi – appartenenti ad una famiglia che possiede uno dei piú antichi aranceti del paese.
La bellezza e delicatezza dei gesti della Madonna con Bambino e Sant’Anna di Andrea Sansovino (1467-1529) tante volte osservata e disegnata nella Chiesa di Sant‘Agostino a Roma durante la sua permanenza nella città alimentò l’idea della raffigurazione del gruppo in un nuovo contesto pittorico. La rappresentazione di un paradiso fuori dal tempo affiancata al motivo cristologico non è mai una cosa semplice. L’aranceto diventa uno sfondo per suggerire la salvezza degli uomini assicurata dalla sofferenza di Cristo, ultimo stadio della sua vita terrena prima di poter rivestire il suo carattere divino. Se André Durand sta adottando un tema cristiano, non è per rappresentare un motivo idillico, ma una visione complessa che usa i suoi contrasti per farne risorgere la bellezza. Il fruitore non entra direttamente nel quadro.
Il formato del dipinto è stato scelto di modo che l’approccio sia quello di uno sguardo alla finestra quasi reale definita dalla grandezza stessa del dipinto. Passando da uno sguardo sul paradiso terrestre gli aranci carichi di frutti radiosi tra i rami di un verde vivido e gli squarci di azzurro del cielo, l’occhio di chi osserva il quadro arriva sul gruppo di una giovane e bella Madre Celeste con il Bambino in grembo. I suoi gesti teneri di mamma e la maestosa nonna accanto a lei, sono pieni d’amore, come nell’opera del Sansovino, ma qui non è rappresentata soltanto la beatitudine della Sacra Famiglia. Lo sguardo pensieroso di Gesù ragazzo presentato di fronte, trasmette preoccupazione sul suo destino e sull’eternità del mondo. Il presagio del dolore e della morte tormenta anche la Madonna nell’enfasi pittorica della sua espressione.
Un paragone tra il ruolo di Madre di Gesù e mamma dei nostri giorni che vorrebbe presagire un futuro ideale e pieno di felicità per il suo bambino ma sa che il futuro porta con se una grande incertezza. L’armonia spirituale espressa dai colori, il drappeggio in blu regale della Madonna che trova il suo contrappunto nel blu di un pavone, raffigurato davanti a lei e simboleggiante la risurrezione e l’incorruttibilità. I motivi ambientali richiamano la speranza – il pavone ed un pappagallo nella parte superiore sono un intervento non solo cromatico, con i loro piumaggi azzurri e arancio, ma contestuale ed indicano eternità. La composizione è calibrata perfettamente ed il significato generale del quadro è reso più evidente dai suoi riferimenti moderni in un tema classico; la suggestione creata dall’illusione visiva dello sguardo dalla finestra trascende chi si pone ad ammirare l’opera in un mondo differente e nella sua complessità.
Prof.Marie Pardyovà
Università di Brno 1 maggio 2012