La chiusura delle scuole è proprio quello che non avremmo mai voluto che accadesse e non perché ci si nasconda dietro la sciocca idea di voler negare la pericolosità del Covid-19, ma perché nella scelta più che necessaria di limitare i contatti, sarebbe stato preferibile una decisione più lungimirante. Se fosse stato più smart working e più scuole aperte; se fosse stato più trasporti e più università aperte; per non parlare di un reale potenziamento delle strutture sanitarie.
Perché la verità è che chiudere le scuole, aprirle a singhiozzo, saltare dalla lezione in presenza alla DAD, stare in classe senza banchi adatti, fornisce una visione di scuola, e di Istituzione fragile e poco seria.
Ma perché è sempre l’Istruzione l’agnello sacrificale? Perché sono sempre i giovani a pagarne le conseguenze?
Del resto che male fa al Pil, alla Politica se ad intere generazioni viene “sospesa” l’unica attività necessaria a costruire menti pensanti, che fornisce gli strumenti essenziali per un percorso di formazione e di costruzione di competenze? In fondo, possiamo tutti rinunciare a nutrire la mente di cultura, di filosofia, di ideali, di passioni, di emozioni.
Ma la verità è un’altra, tutti hanno il diritto, anzi il dovere di frequentare la scuola, e se ciò non accade è il segno che il vento soffia nella direzione sbagliata, e questo non ce lo possiamo permettere.
Sara Finocchi