Da oggi, Il Messaggio, si avvarrà e si arricchirà di una nuova Rubrica curata dal ns. validissimo e competente Luciano Passariello. Una Rubrica di sicura utilità per quanti già “masticano” di informatica e per quanti vogliano confrontarsi grazie a semplici e chiari rudimenti per un’utile “alfabetizzazione informatica”, altrimenti ostica. Se solo si pensa agli ultimi dati sull’analfabetismo in Italia che fanno registrare un tasso percentuale che supera la soglia di oltre la metà della popolazione, con i suoi 24.750.000 italiani tutt’oggi semianalfabeti, senza tenere in conto l’analfabetismo di ritorno, ci sembra ulteriormente utile una Rubrica, quella di Passariello, che potrà certamente essere di aiuto anche per coloro che si dilettano quotidianamente a confrontarsi con i già noti social media. La Rubrica, ben si presta, inoltre, a richieste di chiarimenti, delucidazioni e/o perplessità che potranno essere indirizzate al ns. esperto Curatore. Il Direttore.
Iniziamo questa nuova avventura, con una Rubrica di “alfabetizzazione informatica”, avente lo scopo unico di aiutare quanti vorranno affacciarsi al mondo dell’informatica. Cercheremo di utilizzare un linguaggio “semplice” ed “elementare”, in modo da dare a tutti la possibilità di comprendere.
Partiremo dalle nozioni basilari, che ai tanti saranno già note, aumentando di volta in volta il livello di difficoltà. Per alcuni settori specifici, ci avvarremo della preziosa collaborazione di tanti colleghi “digitali”. Alcuni, semplici appassionati del settore, altri, veri e propri professionisti del mondo dell’informatica e delle telecomunicazioni.
Augurandoci di fare cosa gradita ai lettori del Messaggio, ringraziamo l’Editore ed il Direttore per aver accolto, con entusiasmo, la proposta ed averci offerto, senza indugio, questo appuntamento fisso.
Luciano Passariello
Prima di addentrarci nel mondo dell’informatica, è opportuno chiarire alcuni termini di uso comune. Ebbene, inizieremo proprio dal termine informatica, definita come la “Scienza che studia l’elaborazione delle informazioni e le sue applicazioni; più precisamente l’i. si occupa della rappresentazione, dell’organizzazione e del trattamento automatico dell’ informazione. Il termine i. deriva dal fr. informatique (composto di INFORMATion e automatIQUE, «informazione automatica») e fu coniato da Philippe DreyfusP. Dreyfus nel 1962.” (fonte https://www.treccani.it/enciclopedia/informatica ).
Abbiamo così introdotto un “nuovo” termine: informazione.
In ambito informatico, in linea generale, l’informazione è la quantità di dati necessaria per eliminare un’incertezza. E si badi, è un valore esatto. Infatti, troppi dati provocherebbero confusione. Pochi, insinuerebbero dei dubbi.
Le applicazioni di tale scienza, spaziano in ogni settore della nostra vita quotidiana. Dal mondo industriale, alla medicina, passando per il tele-lavoro, le transazioni bancarie, il commercio elettronico, la scuola, l’università, la pubblica amministrazione. E tanto altro.
Oggi è possibile fare tutto, o quasi tutto, con un – PersonalComputer – a tutti meglio noto come PC.
Ma che cos’è un PC? E’ semplicemente un calcolatore o elaboratore personale, costituito da un ammasso di ferraglia – hardware – ed un insieme di programmi – software, grazie ai quali è possibile scrivere, effettuare calcoli, disegnare, progettare, ……….
L’hardware del nostro PC, è costituito da una serie di periferiche, ovvero dei dispositivi elettronici che consentono all’utilizzatore di interagire con il PC.
Le periferiche possono essere di input o di output, rispettivamente per gestire i dati in ingresso – ad esempio una tastiera -, ed i dati in uscita – ad esempio una stampante. In alcuni casi, una stessa periferica, può essere di input/output – I/O – come ad esempio il disco fisso: possiamo scrivere o leggere dati.
Tali apparecchiature potranno essere ancora interne o esterne al nostro PC. Le prime, si trovano internamente alla “scatola” del computer, detto case, le altre esternamente. Quelle interne, come ad esempio le memorie, la scheda video e/o quella audio, tipicamente sono “ancorate” direttamente sulla scheda madre, oppure a lei collegata tramite opportuni cavi. Quelle esterne, quali stampanti, scanner, possono essere collegate al case tramite cavi, oppure con sistemi senza filo (wireless, bluetooth).
Un tempo tale distinzione, tra interno ed esterno aveva senso. Oggi, con l’avvento delle nuove tecnologie una stessa periferica può essere sia interna che esterna. Un esempio, è l’hard disk o disco fisso.
Grazie sempre al continuo progresso tecnologico, alle periferiche locali – ovvero poste a pochi metri dal PC, come la tastiera, il mouse, si sono aggiunte quelle remote, fisicamente lontane al PC o in alcuni casi dislocate in altri ambienti. Un esempio, è dato dalle stampanti di rete.
Infine, esistono anche delle periferiche dette virtuali. Dei dispositivi riconosciuti dal PC come qualcosa di fisico, ma che in realtà non lo sono in quanto “simulano in tutto e per tutto quelli veri”, grazie all’impiego di software di emulazione.
La parte “morbida, soffice” dei PC, quella che non si tocca e non si vede, è rappresentata dal software, che è costituito dal sistema operativo, dai programmi applicativi, dai driver.
Il Sistema Operativo – SO – o software di base – è quel software che gestisce le risorse hardware e software del sistema, offrendo dei servizi ai programmi applicativi. Tra i sistemi operativi più noti, citiamo Microsoft Windows 10. Meno noti, ma evidentemente più performanti, i sistemi Unix, Linux.
Con l’arrivo degli smartphone e dei tablet – noti anche come device – sono nati nuovi sistemi operativi per tali apparecchiature quali iOS, Android, Windows Phone.
I programmi applicativi, invece, sono quei software – utilizzati per l’Office Automation – automatizzazione d’ufficio – o per le più svariate utilità. Si distinguono dai software di base (sistemi operativi), in quanto gli applicativi possono essere utilizzati solo se sul pc è presente un sistema operativo. Microsoft Office, con i noti Word – programma di videoscrittura – ed Excel – Foglio di calcolo, sono i più noti programmi di automazione. AutoCad, ad esempio, è un programma utile per disegnare.
Un driver, dall’inglese letteralmente “autista”, in informatica indica l’insieme di procedure software, scritte in un opportuno linguaggio, che permette ad un sistema operativo di pilotare un dispositivo hardware (ad es. una periferica) (fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Driver )
A metà strada tra l’hardware ed il software, c’è il meno noto firmware, che altro non è che una sequenza di istruzioni, integrate direttamente su un componente elettronico programmato e/o programmabile.
Luciano Passariello