E si, a Teano, ogni qualvolta si avvicinano le consultazioni elettorali, tutti gli aspiranti Sindaci iniziano una serie di incontri, non in una sezione politica o tra quattro mura, dove, in riservatezza, poter esprimere il proprio desiderio o ambizione, ma bensì, queste riunioni si tengono, certamente intorno ad un tavolo, solo che questo tavolo è posto in qualche pizzeria che, il più delle volte non e nemmeno della nostra Città.
Tra una margherita, una 4 formaggi e qualche boccale di birra, si iniziano le discussioni che, ovviamente, non sortiscono nessun effetto se non quello di far aumentare il colesterolo, i trigliceridi e per qualcuno, l’ingrossamento del fegato dovuto non tanto per le birre bevute, ma all’eccessiva produzione di bile.
Ma va bene!!! qualcuno potrebbe dire. Infatti mangiando, bevendo, partecipando ad una riunione informale, le argomentazioni vengono esposte in maniera “quasi goliardica”, vengono accettate anche insinuazioni piccanti, ora su uno o sull’altro conviviale e tra una risata e l’altra passa il tempo, arriva l’ora di andar via, ci si saluta con strette di mano, abbracci e sorrisi, convinti, ognuno per conto suo, di aver fatto un passo avanti e di aver avuto una discreta adesione per il progetto politico sic!! che è stato illustrato e si fissa l’appuntamento per una nuova “pizza”. Ultimamente, queste riunioni da “clandestini”, hanno come promotore qualcuno che già svolge un ruolo amministrativo, persone che ricoprono delle cariche “istituzionali cittadine” e che non hanno nessun interesse nel far conoscere, sia ai cittadini ma, soprattutto, ai propri “colleghi” in amministrazione, che già si è pronti per la battaglia elettorale.
Ora mi chiedo, ma chi sta in un’amministrazione ancora operante ed ha, a torto o a ragione, ambizioni di crescita politica, non è che parte con il piede sbagliato cercando alleanze senza chiarirsi all’interno della sua amministrazione? Non è che questa persona sia poco riconoscente verso il “gruppo” con cui ha intrapreso una precedente consultazione politica? Non sarebbe meglio che ne parli apertamente oppure, con coraggio, uscisse dall’attuale amministrazione motivando la sua decisione con lealtà?
Troppo comodo amministrare e congiurare, non lo meritano le persone attorno al tavolo della “pizza” e non lo meritano le persone intorno al tavolo della Giunta Comunale o del Consiglio Comunale. Comportandosi così si è poco credibili perché chi tradisce una volta è predisposto al nuovo tradimento. Se davvero si è convinti di voler cambiare il modo di amministrare, occorre cambiare, prima di tutto, il modo di porsi e di relazionarsi con gli altri.
Mettiamo da parte le “pizze” e chi davvero vuole creare un gruppo di persone disposte a dare il proprio contributo per la rinascita della nostra Città lo dica apertamente senza timori.
Carlo Mirabella