L’immagine scelta per la locandina e la presentazione della mostra collettiva di pittura tenutasi a Teano dal 3 al 5 agosto scorso, è già un simbolo ed ha una sua particolare storia.
Il bel dipinto è di Ludwig Mactarian, artista e soldato americano che nel 1944 riprese, dalle campagne della via Molara, il ponte Bailey sul Savone, a noi più noto come ponte degli svizzeri, sullo sfondo di una Teano che appare ridente e serena ma che in realtà era stata da poco bombardata dal fuoco amico degli alleati.
Quindi una Teano dipinta per richiamare invece la Teano che dipinge. Infatti, la nuova rassegna artistica, presentata quest’anno come mostra collettiva di pittura organizzata dalla Pro Loco Teano e Borghi e dal gruppo “Stasera per il Corso” , è in realtà un progetto più ampio, che mira a promuovere l’arte come espressione ed effetto della identità culturale teanese. L’evento è quindi una vetrina riservata esclusivamente all’artista che vive, o ha vissuto, la città e quindi nel proprio percorso non può che essere stato quantomeno contaminato da questa stessa cultura di cui lascia traccia: così il titolo “Orme sidicine”.
Nella fase organizzativa sono stati invitati ad esporre tutti gli artisti locali, o quantomeno coloro i quali erano conosciuti come tali dagli organizzatori e, ad eccezione di qualcuno che non ha accettato l’invito, hanno mostrato tutti anche un certo entusiasmo per l’iniziativa.
Alla fine, nello splendido scenario della sala dell’Annunziata, la mostra ha accolto le opere di ben 18 pittori locali, tutti diversi per genere, età e formazione. Inoltre, con il benestare e la collaborazione dei rispettivi eredi, l’area dell’altare è stata riservata ai dipinti dei defunti maestri Mario Carpine e Gaetano De Biasio. Per finire, nell’occasione, sono state esposte, in una sala dell’annessa Biblioteca Tansillo, alcune delle opere di Paolo Cristiano donate al Comune dallo stesso autore e quindi destinate all’esposizione permanente.
L’affluenza di visitatori è stata notevole e per il pubblico, diversi autori sono stati una vera e propria scoperta, così com’è stata apprezzata l’occasione di rivedere insieme la maggior parte degli autori locali più conosciuti. Inoltre, per la varietà dei generi e per la qualità delle opere esposte, si è registrato anche un certo gradimento generale.
Unica ma diffusa lamentela del pubblico, l’assenza di opere del compianto Maestro Rino Feroce, dovuta però alla scelta di rispettare la volontà dei familiari dello stesso artista i quali, interpellati dagli organizzatori, hanno riferito di non gradire l’inclusione del medesimo alla rassegna.
Comunque l’iniziativa ha avuto un riscontro certamente positivo, avrà certamente un futuro e già si prevede che l’anno prossimo “Orme sidicine” darà spazio all’arte locale anche sotto altre forme.
Gerardo Zarone