Il DDL che istituisce la rete nazionale registri tumori è in Commissione Igiene e Sanità al Senato, in seconda lettura dopo la Camera. Relatore il senatore Lucio Romano.
“È necessaria una rapida approvazione della legge che istituisce la rete nazionale dei registri tumori. Una urgenza che si basa sull’utilità di una puntuale sorveglianza epidemiologica, diffusa e organizzata su tutto il territorio nazionale. A tutt’oggi i registri tumori in attività coprono parzialmente diverse Regioni”, dichiara il senatore Lucio Romano, esponente di Democrazia Solidale e componente della Commissione Igiene e Sanità.
“La legge, tra l’altro, istituisce il referto epidemiologico che consente la valutazione dello stato di salute complessivo di una comunità, con informazioni relative a tutti i malati e a tutti gli eventi sanitari in uno specifico periodo e in un ambito territoriale anche circoscritto. Uno strumento indispensabile per una valutazione scientifica, ad esempio, della correlazione tra dati sanitari e ambientali”, prosegue Romano.
“L’auspicio è che la concorde volontà di tutti i gruppi politici possa dare in tempi brevi una risposta positiva a un bisogno dei cittadini e della comunità scientifica”, conclude Lucio Romano.
Potendo contare nella nostra comunità, di una autentica autorità nel campo della ricerca e prevenzione nel settore oncologico, il Prof. Alfredo D’Andrea, a lui chiediamo un parere su questa notizia che a noi pare assolutamente positiva:
OTTIMA L’INIZIATIVA DEL SENATORE LUCIO ROMANO, SPERO VIVAMENTE CHE LA LEGGE PASSI E SOPRATTUTTO VENGA APPLICATA DALLE REGIONI E DALLE ASL.
Il registro Tumori non rappresenta una fredda e stereotipata raccolta dati ma e’ lo strumento in grado di correlare lo stato di salute della popolazione agli eventi avversi (fattori ambientali, stili di vita scorretti…) e la finalita’ dei dati epidemiologici estrapolati e’ quella di eliminare la causa e-o le cause predisponenti alle patologie oncologiche ;
l’errore perseverato fin ora che lo ha reso strumento farraginoso ed a tratti ingombrante e’ stato quello di non decentrare il registro e non consentire una raccolta dati con conseguenti interventi di prevenzione capillare e periferica; questo anche ad una disomogeneita’ dei registri sul territorio nazionale.
Circa tre anni fa protocollai in comune, a Teano, una proposta per un registro tumori “Comunale” come progetto pilota per la valutazione dello stato di salute delle nostre comunita’, spinto dai dati epidemiologici in mio possesso raccolti grazie ai vari screening territoriali condotti in tutto l’ambito provinciale con le varie associazioni ed i medici territoriali; in virtu’ di questi dati abbiamo avuto la possibilita’ concreta di accostare l’incidenza di determinate neoplasie a zone geografiche anche sub comunali ove incidono noti inquinanti ambientali e stili di vita scorretti;
Concordo e condivido la proposta di Legge del senatore Romano sulla rete Nazionale del Registro Tumori che rendera’ il territorio nazionale omogeneo in termini di prevenzione oncologica ed eliminera’ le disparita’ tra le Regioni ma per il successo e la riuscita del progetto la raccolta dati ed i conseguenti interventi mirati che ne deriveranno dovranno coinvolgere totalmente il livello territoriale a partire dai distretti sanitari ai medici di medicina generale fino a tutto il microcosmo della sanita’, dai medici volontari alle reti associative operanti nella prevenzione e nel sociale.
Prof Alfredo D’Andrea
Docente Scuola di Specializzazione in Oncologia Medica
Universita’ degli Studi di Napoli Federico II