"…numerosi articoli di denuncia di malcontento politico, firmati con pseudonimi…costituiscono un campanello d’allarme pressante del fatto che non ci sentiamo più sufficientemente liberi di esprimere le nostre idee e che preferiamo usare un nome inventato per indicare un cittadino qualsiasi che ha un qualunque punto di vista sulle cose".
Mi vedo nuovamente costretta a utilizzare in un mio scritto ciò che ho già detto in precedenza perchè forse qualcuno o non l’ha letto o ha fatto finta di non averlo neppure visto o, ancora peggio, si ritiene di non essere chiamato in causa da esso. D’altra parte gli articoli vengono esaminati solo se si fa il nome di personaggi eminenti del nostro ristretto (in tutti i sensi!) panorama politico locale. Sì, perchè è questo che v’importa: il NOME! Il nome citato di chi è oggetto dell’articolo, ma soprattutto CHI è l’artefice mentale dell’articolo. Gettate nell’ombra, solo in secondo piano vengono le idee , il CHE COSA viene detto, che, a quanto pare, vengono giudicate in base al metro distorto e pregiudiziale della "propria appartenenza familiare, socioeconomica e politica". E poi non venite a dirci quasi in un onirico idealismo che conta solo il "colore della gioventù, delle idee, del coraggio e del sacrificio".
A mio avviso, si è aperta silenziosamente una caccia alle streghe, o meglio al nome. E così s’invoca coraggio nel rivelare la propria identità, ma non ci si ricorda che io considerai che "qualcuno potrebbe rimproverarci (a noi "portatori" di pseudonimi) di non avere coraggio, ma ritengo che sia preferibile questo, rispetto a chi resta seduto in poltrona inerte ad aspettare che qualcosa si sblocchi, senza muovere un dito". E qui mi sto riferendo soprattutto a quella gente a cui fino adesso ha fatto comodo tacere e solo ora ha cominciato a mobilitarsi per schierarsi con una formazione politica o un’altra per le prossime elezioni comunali. E da questa amara constatazione non si sentano esclusi i giovani a cui chiedo: ma prima dove eravate finiti? E resta ancora l’enigma dei "giovani motivatissimi" che pullulano nella nostra città …a patto che la motivazione , per come la intendo io, sia interesse esclusivo per il bene comune e disinteresse per l’ambizione al profitto personale perseguito anche con mezzi illeciti. A patto che non sia adulazione sfacciata e servilismo nei confronti degli scaltri "vecchi volponi" della politica, a loro agio nel loro paternalismo a cui nessun giovane si può sottrarre se vuole iniziare una brillante carriera politica.
Sembra che s’infoltiscono sempre più le fila di quelli che, con irrefrenabile fervore cristiano, si paragonano al MESSIA, costruendosi di fatto una MASCHERA senza peccato che spesso si rinfaccia ad altri d’indossare. A questi signori vorrei chiedere se per caso si sono dimenticati il PRIMO COMANDAMENTO che colgo l’occasione di ricordare: "Io sono il Signore Dio tuo. Non avrai altro Dio all’infuori di me". Spesso questi "personaggi in cerca d’autore" sono i novelli Ponzio Pilato che di fronte all’incombere di questioni urgenti per la città preferiscono lavarsene le mani perchè oberati dalla professione o da impegni privati: si consideri solo l’ultimo record battuto dal consiglio comunale che ha approvato una marea di provvedimenti in una manciata di minuti ( o meglio secondi) anche grazie all’"assist" offerto dall’assenza dell’opposizione. Siamo veramente in un DESERTO e questo deserto l’avete generato voi. Per chiudere, per l’ennesima volta, a richiamare la sfida per ogni politico a non "mascherarsi a seconda delle circostanze", un "carnevale"di idee diverse e paradossalmente opposte propugnate a seconda dell’opportunità del momento elettorale. Perchè, se lo pseudonimo non va a inficiare la lealtà e la schiettezza delle nostre idee coraggiose che ognuno ha la piena libertà di condividere o meno (sia chiaro, non vogliamo mettere in moto alcuna "macchina del fango"), sarete voi a dimostrare ancora una volta, con l’ennesima bocca cucita o vociferando alle spalle, bloccando davvero un "popolo in cammino" propagandato solo a chiacchiere, una mancanza epidemica di CORAGGIO.
Cassandra