Scuola a Teano, un ritorno tra i banchi all’insegna degli antichi problemi.
A confermarlo è quanto successo oggi alla scuola media Laurenza: alunni e professori non sono potuti entrare nelle loro classi per fare lezione a causa di un allagamento provocato dalla pioggia caduta nelle prime ore dell’alba. Indignati e costernati i genitori, che si sono dovuti recare nel plesso scolastico per ritirare i propri figli, nell’attesa -si suppone, per una città abbastanza efficiente- del sindaco o di una risposta concreta da parte del preside per risolvere al meglio l’annosa questione.
Unico baluardo a difesa della precaria istituzione scolastica teanese è rappresentato dai carabinieri , rimasti tenacemente a vigilare sull’esito della vicenda. Ci si chiede come sia possibile che ogni volta una scuola vada in tilt a causa di infrastrutture non adeguate messe a disposizione, soprattutto pensando che forse si sarebbe potuta utilizzare proficuamente un’intera estate per metterle a norma e prevenire tali emergenze, che vanno ulteriormente ad aggravare le drammatiche condizioni in cui versa la scuola italiana, denunciate di recente da Cittadinanzattiva (si ricordi soltanto che 1 scuola su 10 presenta lesioni strutturali, 1 su 4 muffe e infiltrazioni, quasi il 50% delle scuole non ha palestre e laboratori). Qualcuno ti dice che qui è normale che accada ciò, che bisogna farci l’abitudine : ormai è da tanto tempo che la storia va avanti.
Invece, è necessario reagire, ora, a questa pericolosa e dilagante normalità ricorrente, perchè non danneggi a lungo andare l’educazione dei nostri ragazzi solo per le continue inadempienze e mancanze di chi gestisce l’edilizia scolastica ( e che altro dire del vero e proprio spreco della scuola mai conclusa a ridosso della collina di S.Antonio e della ex sede destinata alla demolizione?). Perchè non venga calpestato anche l’essenziale diritto costituzionale all’istruzione, bisogna dire basta a tutto ciò, senza se e senza ma, almeno provando, se è troppo difficile riuscirci, a far diventare realtà quello che altrimenti resterà, per chi ha a cuore le future generazioni, solo sogno di una mattina di mezz’autunno.
R.V.