Con il presagio di pioggia imminente si è svolta sabato 27 ottobre la tavola rotonda su "L’Unità d’Italia e il Mezzogiorno" presso la Sala Conferenze del Museo Archeologico di Teano. Un evento a cui hanno partecipato alcune scolaresche, esponenti politici e cittadini comuni e che forse per l’importanza che ha rivestito avrebbe meritato una pubblicità maggiore(considerando i pochi fogli appiccicati su alcuni negozi per lo più chiusi).
Il dibattito ha avuto inizio con la presentazione dell’interessante libro del giornalista Giovanni Valentini "Brutti sporchi e cattivi" che pone subito all’attenzione del pubblico la cosiddetta questione meridionale ancora rimasta irrisolta e osteggiata dalla propaganda leghista secessionista più estremista. Questione meridionale che, però, sconfina dai suoi limiti geoculturali e diventa questione nazionale, perché per Valentini il Sud costituisce un potenziale serbatoio di crescita economica per tutto il Paese che va sfruttato al meglio solo rimboccandosi le mani da sé (visto che i fondi di carattere prevalentemente assistenzialistico non giungono più a pioggia dal governo centrale), valorizzando le proprie "risorse storico-culturali, paesaggistiche e energetiche" e mettendo da parte ogni inutile risentimento per la piemontizzazione violenta a cui è stato soggetto il Mezzogiorno all’indomani dell’Unità d’Italia.
E da qui prende lo spunto il professor Tobia Toscano per esporre il contenuto dell’opuscolo "L’incontro di Teano", redatto dalla Commissione Comunale sulla base della ricerca di documenti relativi allo Storico Incontro. Egli esordisce con l’affermazione del valore imprescindibile della scrittura come "ponte che colma le distanze tra due persone che non si conoscono", uno strumento ora piuttosto trascurato a danno di un’oralità spesso sciatta e priva di cultura, ma che va salvaguardato perché , come ha ribadito l’onorevole Pina Picierno "non esiste presente e non esiste futuro senza memoria", fondamento indispensabile per rendere grande una democrazia. A completare la spiegazione dell’opuscolo è stato uno dei membri dell’"equipe" di studiosi che l’hanno realizzato, il dottor Claudio Gliottone, che ha messo in luce la "consistenza storica" dell’incontro tra Garibaldi e Vittorio Emanuele avvenuto proprio a Teano e non altrove. Dopo ci si è addentrati, da parte di tutti i protagonisti, in tematiche di stringente attualità , come l’esigenza di un "subbuglio collettivo", un cambio di mentalità di tutto il Sud Italia che deve partire da ogni singolo individuo con il rispetto delle regole che contrasti la travolgente deriva sociomorale; oppure, in questo inizio di stagione di campagna elettorale, il far sì che la politica riscopra la sua originaria funzione pedagogica nei confronti degli amministrati, senza la solita falsa e illusoria rassicurazione delle promesse irrealizzabili, ma rispondendo all’unico quesito su cosa si possa fare davvero di concreto per il Mezzogiorno. Poi non con meno forza si è posto il problema dell’ormai diffusa "fuga dei cervelli", forse dovuta ai loro appelli, lanciati direttamente o tramite i mass media, rimasti inascoltati e alle troppe risposte per troppo tempo non date dalla politica, da quella locale a quella nazionale, che ,o per incoscienza o per disinteresse, perde per sè un ingente capitale umano. E troppo spesso mostra scarsa capacità di "fare sistema" per il bene di tutti e non quello personale, ma anche "diseducazione alla selezione della classe dirigente".
Insomma, un dibattito che sarebbe potuto continuare ancora a lungo e che ha lasciato molti interrogativi aperti su cui riflettere, con il pur effimero desiderio che abbia potuto scuotere qualche coscienza o gettar più di un dubbio per l’operato compiuto e non,oppure ancora da realizzare, da parte dei nostri politici presenti che si apprestano a intraprendere l’arduo cammino delle prossime elezioni comunali.
Rosella Verdolotti