Mancano ancora sette mesi alle prossime elezioni amministrative di Teano e già si comincia a respirare un’aria politicamente scorretta. Quasi trenta persone (ma l’elenco tenderà a salire nei prossimi mesi) aspirano a diventare (a occupare) la poltrona da sindaco di Teano. Molti di loro hanno già fatto politica con diversi incarichi in varie amministrazioni, poi c’è chi è fallito “politicamente”, chi è caduto in disgrazia con l’attuale amministrazione. Cercano adesso di riciclarsi in qualche lista. C’è un vero e proprio “toto-sindaco”. I bar teanesi (tre per l’esattezza) sono diventati dei salotti politici dove si riuniscono vari gruppi di persone per discutere il nominativo del probabile sindaco, si sceglie il nome da dare alla lista e i nomi dei candidati (nomi scelti di mattina e già cancellati nel pomeriggio).
È un mercato politico che ricorda tanto il vecchio hotel “Gallia” di Milano, dove una volta c’era il calciomercato. I dottori sono i preferiti nelle liste, i pazienti sono tanti e portano voti; poi vengono gli infermieri e gli avvocati famosi, no agli avvocaticci “Azzecagarbugli”; i professori ancora in attività e tutti coloro che con la loro attività possono assicurarsi dei voti. Fra qualche mese si accetteranno scommesse sul prossimo sindaco, su quanti voti prenderà e sui suoi probabili assessori e consiglieri. Questo è quello che si vede di giorno. Non parliamo delle notti, dei fine settimana, durante i quali si riuniscono nelle varie case di campagna, con la scusa di cene e cenette, lontani da orecchie e occhi indiscreti mettono a punto i loro loschi e sporchi intrallazzi. Che tristezza. A dir la verità due candidati già hanno fatto il loro “coming out” politico, intendiamoci! Hanno presentato una loro lista e senza mezzi termini sono convinti di essere le persone giuste ed oneste per amministrare Teano. Beati loro!
E gli altri possibili candidati a sindaco cosa pensano? Dicono che anche loro sono persone giuste ed oneste per coprire “per sedersi” sulla poltrona da sindaco. Certamente ne vedremo delle belle. Vorremmo sapere, è una curiosità, cosa spinge tante persone verso la politica? La passione? La vocazione? La professione? La sistemazione? La carriera? Una risposta difficile da dare, in un periodo nero della politica italiana, in cui non esistono più ideologie politiche, né valori morali. Forse una risposta ci sarebbe: è il potere, la bramosia di denaro facile, la sistemazione dei propri figli. Già duecento anni fa, il filosofo (prete) Antonio Rosmini raccomandava di star lontano dai politici, perché sono inaffidabili, gente senza dignità né moralità. Il machiavellico Andreotti diceva: «il potere logora chi non ce l’ha», ancora un altro personaggio affermava: «meglio comandare che fottere», scusate la volgarità.
Noi non vogliamo essere cattivi né prevenuti verso i politici, mai fare di tutta l’erba un fascio. Abbiamo bisogno dei politici, altrimenti chi governerebbe uno stato, una nazione? Ma abbiamo bisogno di politici onesti, non di ladri. Abbiamo bisogno di persone a cui stanno a cuore le sorti di un Paese. Purtroppo l’onestà non abita più in Italia, siamo tutti arrabbiati. Qui rubano tutti, non c’è più vergogna. Il rubare milioni di euro è diventato una cosa normale e lecita. Ci viene in mente il film di Tinto Brass “così fan tutte”, rubano tutti, perché non lo posso fare anch’io? Capito! Il rubare per un politico non è reato, altrimenti che politico sarebbe? Quello che più da fastidio è la loro arroganza quando dicono “sono soldi che mi spettano!”. Ha ragione il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, quando dice che la vecchia politica va rottamata. Speriamo che anche i tanti candidati vecchi che aspirano a diventare sindaco di Teano facciano un passo indietro. Largo a una lista giovanile.
Luigi Santonastaso