Egregio direttore,
leggo le recenti notizie riguardanti il P.U.C.
Condivido l’opinione secondo la quale, a causa della bocciatura del Piano , l’ esame delle osservazioni non ha più alcun senso.
Mi domando poi per quale ragione il compito di replicare alle osservazioni non è stato affidato, come normalmente accade, ai due progettisti arch. Pisanti e Di Sano.
Per quale motivo si è dovuto ricorrere ad un terzo professionista, estraneo alla progettazione, al costo di circa 30.000/00 Euro?
Quale sarà il costo complessivo che la Pubblica Amministrazione dovrà sostenere per questa storia?
E’ vero anche quanto si afferma nell’articolo mutuato dalla testata Alto Casertano, ovvero che le modalità di conferimento dell’incarico sono poco chiare.
Con una strana delibera infatti, la n. 331 del 03.10.2005 Giunta Municipale, si decise di passare dal procedimento del P.R.G. alla procedura PUC.
L’affidamento dell’incarico avvenne perché i redattori del P.R.G. arch. Pisanti e De Sano ( Quest’ultimo nominato dal Comune con altra discutibile selezione, in affiancamento all’arch. Pisanti, per replicare alle osservazioni del P.R.G.) in un incontro avutosi in data 06.09.2005, si dichiararono disponibili a completare il loro lavoro nell’ambito degli incarichi ricevuti, senza ulteriore aggravio di spese, passando alla procedura PUC.
Una prima considerazione è d’obbligo: L’incarico per la redazione del PUC necessitava di un bando!
Gli atti del Puc andavano per competenza, ma anche per dovere di trasparenza, sottoposti all’esame del Consiglio Comunale e non gestiti in Giunta Municipale.
Quale era la spesa preventivata per il lavoro svolto dai due architetti?
Perché si confermò l’incarico all’arch. Pisanti che per tutto il periodo in cui svolse funzioni di redattore e tecnico di fiducia del Commissario ad Acta, non fu in grado di adottare il P.R.G.?
L’incarico per la redazione del PUC era privo di indicazioni programmatiche.
Gli elaborati del Piano rimasero per mesi negli uffici del RUP prima della pubblicazione, senza alcuna logica giustificazione.
Dopo il 31.08.2006 ( data in cui avvenne il formale deposito di tutti gli atti di piano presso l’ufficio tecnico ) vennero depositate ulteriori tavole, su proposta del Responsabile unico del Procedimento, ing. Compagnone.
Per quale motivo?
Infine, la Valutazione Ambientale Strategica allegata al Piano Urbanistico Comunale , conteneva chiari riferimenti a comuni della Penisola Sorrentina, segno di un copia-incolla male assemblato.
Come poteva essere approvata un piano la cui Valutazione Ambientale Strategica era stata copiata da altro PUC?
Il resto è cronaca di questi giorni.
Un procedimento contorto che non ha rispettato le modalità ed i tempi prescritti dalla normativa vigente.
L’Amministrazione ha il dovere di fare chiarezza, anche riguardo i costi sostenuti dal Comune di Teano, che graveranno sulla collettività.
Potrebbe intravedersi una ipotesi di responsabilità contabile dei Pubblici Amministratori.
A tal uopo sarebbe utile che il Giornale concedesse il giusto spazio ai rappresentanti della maggioranza e dell’opposizione, affinché i cittadini possano capire meglio cosa sta accadendo.
Un cordiale saluto
Terenzio Torromeo
Signor Terenzio,
una semplice replica solo per rammentarle che il nostro giornale ha sempre dato il giusto spazio ai cittadini che hanno ritenuto di intervenire su questa ed altre situazioni che interessavano la collettività. Per quanto riguarda poi lo spazio ai rappresentanti della maggioranza e delle opposizioni non credo che lei mi possa fare un solo esempio di rappresentante cui sia stata vietata la pubblicazione di suoi scritti.
Il suo ultimo suggerimento poi mi sembra superfluo anche perché su questo argomento è già partita una campagna di approfondimento, anche su questo giornale, ma a parte una sola eccezione, quella dell’UDC del Segretario Roberto Boragine, poi silenzio assoluto proprio da parte di quanti sono stati chiamati in causa proprio nel suo articolo.
La salutiamo cordialmente
La Redazione