Un barcone carico di migranti è naufragato a Lampedusa, a circa mezzo miglio dell’Isola dei Conigli. Centinaia di persone sono in acqua, tra le quali una trentina di bambini e tre donne incinte. La Guardia costiera ha recuperato 62 cadaveri, compreso quello di una donna incinta e di due bambini, un maschio e una femmina. Il bilancio però sembra destinato ad aumentare. Altri cadaveri sono già stati avvistati in mare. I corpi vengono condotti sulla banchina del porto, trasformato in una camera mortuaria a cielo aperto.
Il barcone, su cui viaggiavano circa 500 persone, si è rovesciato a poca distanza dalla riva e ha preso fuoco. L’allarme è stato dato dall’equipaggio di due pescherecci che transitavano nella zona.
SOCCORSI -Finora sono stati recuperati circa 150 naufraghi, tratti in salvo dalle motovedette e da alcune barche di diporto che stanno partecipando ai soccorsi.
IL SINDACO – «Basta! Ma che cosa aspettiamo? Cosa aspettiamo oltre tutto questo? È un orrore continuo» dice il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, mentre cerca di tenersi informata sull’ennesima tragedia che coinvolge i migranti.
Il sindaco riferisce anche che tra i superstiti è stato individuato e fermato un presento scafista.
L’ALTRO SBARCO -Nella notte era approdata sull’isola un’altra «carretta del mare» con 463 persone a bordo. I profughi sono stati trasferiti nel Centro di prima accoglienza che mercoledì ospitava oltre 700 persone.
I PRECEDENTI – Quello di giovedì mattina è il secondo sbarco in un meno di una settimana finito in tragedia sulle coste siciliane. Lunedì 30 settembre tredici migranti erano morti annegati a Scicli , nel ragusano, nel tentativo di raggiungere la costa. Altre sei vittime, il 10 agosto scorso, sulla spiaggia del lungomare della Plaia di Catania, nei pressi del «Lido Verde», annegate, anche loro, nel tentativo di raggiungere la riva. Secondo Fortress Europe, dal 1994 nel solo canale di Sicilia sono morti oltre 6.200 migranti.
Fonte: Corriere.it