Quando lessi sulla bacheca di Valter Giarrusso che si stava organizzando il “mercatino del Libro Usato” qui a Teano e che serviva una mano, mi proposi subito. Anzi, gli promisi addirittura la presenza (solo di qualche ora) di un’associazione di Volontariato originaria di Arzano. Avevo conosciuto il presidente, Claudio Gatta, in un ristorante giapponese. Un tipo che ti spiazza con il suo sapere e la sua onniscienza, perché credo che Claudio sia davvero onnisciente. Il progetto, nobile, mi aveva affascinata sin da subito: tra le numerose attività di promozione e diffusione della cultura, il Librovago si prefiggeva di raccogliere libri da destinare ai pazienti degli Ospedali, adulti e bambini.
Aderii subito. Sono interprete e traduttrice letteraria, sono cresciuta a pane e libri, e so quanto possa aiutare un libro in un momento difficile o di dolore. Perché ogni libro è un mondo da scoprire e da creare con la propria immaginazione, ogni pagina è come un treno che ci porta di stazione in stazione fino al terminal provvisorio, dove può iniziare un’altra storia, e un’altra ed un’altra ancora.
Chiamai Claudio, che oltre ad essere onnisciente è anche iperpignolo e di-facile-agitazione, e con un esordiente : <<Ma tu mi vuoi bene? Perché sai …>> e gli confessai che era già stata pubblicata su più giornali la presenza del Librovago a Teano, il piccolo paesino in cui vivo, composto da circa 13 mila abitanti[1] frazioni incluse ( mentre solo Arzano ne ha 36 mila) e vedere se si riusciva a fare qualcosa.
Glielo proposi, ma ero assolutamente convinta che la cosa non avesse un lieto fine perché non c’era stata una grande pubblicità all’iniziativa della raccolta e dello scambio e perché non si mangiava ( si sa, alle sagre corrono sempre tutti, ma agli eventi culturali…). Poi, la mattina del mercatino arrivarono presidente (Claudio Gatta), segretario (Salvatore Improta) e primo membro (Ciro Improta). Il fatto era serio.
Loro erano entusiasti, era la prima uscita ufficiale dell’Associazione, io ero in uno stato di mortificazione silenziosa perché credevo in un flop.
Alle 10 arrivarono le prime 2 bustone di libri, a cui hanno seguito numerosissimi testi fino ad arrivare a 5 scatoloni di libri solo in quella giornata. Non credevo ai miei occhi.
Numerose le persone che si sono avvicinate allo stand per chiedere informazioni, tantissimi sono tornati a casa propria per prendere anche solo un libro e lo hanno donato, molti altri hanno telefonato ad amici “lettori” e gli hanno chiesto se avevano libri da dare. La Pro Loco Teanum Sidicinum ed il Campanile hanno aperto le porte delle loro associazioni per farci mangiare e riposare un attimo. E da una partecipazione di poche ore si è trasformata in una lunga bellissima giornata in cui sono nate numerose amicizie.
Ma non è finita qui. Sabato 3 Novembre, sono stata contattata da Fabiola Marchegiano perché i ragazzi dell’ACR gruppo 9-11 avevano raccolto libri per bambini e coperte per i cani abbandonati del Canile (altra attività di cui mi occupo), poiché il tema dell’anno era LA CONDIVISIONE e i bambini volevano condividre qualcosa di proprio con gli altri.
Ogni settimana Valter e Maria Giarrusso mi chiamano perché qualcuno va lì ( la loro scuola guida è il primo punto di raccolta del Librovago) e lascia dei racconti o romanzi. Ogni festa che viene organizzata o iniziativa, tutti si ricordano de Il Librovago e gli riservano un posto.
I ragazzi del Librovago, abituati alle loro anonime città, continuavano a ringraziarmi increduli per i trattamento ricevuto e per l’alto numero di libri donati. Io non credevo ai miei occhi, perché era andata alla grande una cosa organizzata in pochi giorni a Teano.
Attualmente a Teano i membri di questa associazione sono due: Annalisa Oliva, validissima collaboratrice ed amica, ed io, ma le iscrizioni e le donazioni sono sempre aperte.
E’ questa la Teano che mi piace, quella Teano-famiglia che accoglie l’estraneo, che dona un po’ di sé per far star bene gli altri, la Teano che si mette al telefono non per spettegolare ma per chiamare aiuto, quella Teano in cui i giovani sacrificano un po’ del loro tempo per far vivere un paese che pian piano sta morendo, la Teano che si oppone agli eventi negativi, che non critica ma si rimbocca le maniche ed agisce, che non scrive di ripetute e noiose battaglie politiche ma che scende in piazza e fa vivere un paese.
La Teano buona, affabile, socievole, ricca di storia che fa battere il cuore e sentire a casa i non-sidicini, che scende in Piazza e rivendica le proprie origini gloriose ma che non vive di solo di echi e ricordi. Una Teano in cui i primi a scendere in piazza sono i non teanesi, come me, che dimostrano quanto questo paese ci sia entrato nel sangue.
Che la numerosa affluenza del popolo non sia riservata solo alle grandi giornate
Con il cuore, grazie Teanesi
da una teanese di adozione
Maria Flora Grossi.