Ai cittadini teanesi l’ardua sentenza in risposta all’interrogativo del signor Luigi De Pari, attualissimo e ineludibile, a cui nessuno può sottrarsi con la solita scusa "tanto non m’importa" che si usa per esorcizzare il fatto che le cose non vanno bene in città: "I teanesi in questo preciso momento storico possono ritenersi orgogliosi ed esprimere la propria appartenenza e IDENTITA’ a questa città?Possono ritenersi fieri per almeno "una" buona azione svolta da chi ci ha governato in questi anni?"
Innanzitutto, secondo il mio modestissimo parere,sarebbe opportuno distinguere tra l’essere orgogliosi della propria identità sidicina in base al passato e esserlo in base al presente. Se si fa riferimento al passato, certo, tutti direbbero di essere fieri dell’antica gloria dei Sidicini e delle sue testimonianze archeologiche giunte a noi, spesso considerate come parte di una leggenda lontana anni luce da noi e solo bella da ricordare come una sterile filastrocca. Ma troppo spesso si tratta di un orgoglio manifestato solo a parole, un orgoglio non evidentemente confermato e rafforzato dalle proprie azioni. E’ questo l’orgoglio pieno di vuota apparenza e malsana ipocrisia di coloro che usano la propria storia anche ideologicamente -come fanno molti nostri politici- per pulirsi la faccia e che dimostrano la mancata comprensione degli insegnamenti che da essa si possono trarre per il presente. In definitiva, è l’orgoglio di chi è totalmente estraneo alla propria identità, come di coloro che agiscono soltanto all’interno del limitato territorio del proprio tornaconto personale e che così offendono i "Sidicini del passato, strenui difensori della loro civica, attenti a scrutare l’orizzonte per capire il vento da che parte soffiava per prevenire sconfitte, offrire alleanze, conservare la loro AUTONOMIA" come ha sostenuto un pò di tempo fa il nostro Vescovo Mons.Arturo Aiello in occasione della pubblicazione del libro "L’orgoglio dei Sidicini" del professor Giulio De Monaco.
Per quanto riguarda l’orgoglio teanese in base al presente, il sig. De Pari ha già fatto la sua sconsolata ammissione: "No, non sono fiero di essere oggi un figlio di questa città, nè posso essere grato alle persone appartenenti a tutti gli schieramenti politici…". Non posso che concordare in pieno con questa amara considerazione, che denuncia tutto il fallimento della faticosa opera di ricostruzione del nostro passato attuata anche grazie al contributo di Commissioni incaricate dall’amministrazione comunale. Ormai ogni tentativo di darci un’identità viene soffocato proprio da coloro che dicono di esserne i promotori, principalmente i nostri politici, che non hanno e non stanno facendo nulla per impiantare le solide fondamenta dell’oggi, ma anzi non sanno mettere a frutto un valido progetto politico,sociale ed economico a livello locale e rifiutano ogni confronto disinteressato con il popolo. Inoltre il sig.De Pari esterna la sua rassegnazione rispetto alla possibilità di avviare un botta e risposta al tema di cui ho parlato. Non posso che condividere il suo stato d’animo provando un senso di disagio e impotenza sempre più grande nel poter intervenire democraticamente e invertire decisamente la rotta di questo rovinoso percorso politico. Ciò lo si avverte nei numerosi articoli di denuncia di malcontento politico, firmati sempre più con pseudonimi che costituiscono un campanello d’allarme pressante nel fatto che non ci sentiamo più sufficientemente liberi di esprimere le nostre idee e che preferiamo usare un nome inventato per indicare un cittadino qualsiasi che ha un qualunque punto di vista sulle cose. Questo mezzo ci dà perlomeno l’illusione di non essere giudicati in base alla propria provenienza geografica e alla nostra appartenenza familiare, socioeconomica e politica e di non coinvolgere indebitamente nelle proprie opinioni altri soggetti che potrebbero sentirsi chiamati in causa (parenti, amici,…).
Qualcuno potrebbe rimproverarci di non avere coraggio, ma ritengo che sia preferibile questo rispetto a chi resta seduto in poltrona inerte ad aspettare che qualcosa si sblocchi, senza muovere un dito. Il mese scorso invitai a ribattere quello che scrivevo "a viso aperto senza mascherarsi a seconda delle circostanze, a gettare via ogni velo". Beh,questo è rimasto solo un timido sogno cancellato – sono arrivata a supporre, senza intenzione di denigrare nessuno- da coloro che scelgono di criticarti alle spalle, dietro le quinte, perchè se ti affrontano a viso aperto non sanno poi come motivare e dare ragione alle proprie critiche. Il loro atteggiamento continuerà a nuocere gravemente alla salute della città e si riverserà dannosamente proprio sul suo retroterra culturale. No, non è una visione apocalittica la mia, anche perchè è proprio "l’essenziale è invisibile agli occhi"e al cuore della gente come si legge nel "Piccolo Principe", mentre spesso ci si sofferma solo su ciò che è ingannevolmente superfluo. E non pretendo per forza di essere creduta (d’altronde nemmeno la Cassandra della famosa saga di Omero fu creduta quando predisse la caduta della sua città, Troia, che di lì a poco sarebbe avvenuta), ma penso che solo accusando i mali della città si possa ritrovare la forza per rialzarsi per iniziare di nuovo a fare il suo bene. Se altri vogliono continuare a stare zitti, facciano pure, ma se credono che tutti quelli che scrivono su questo giornale , autentici amanti della libertà (e non è, credetemi, ruffianeria)-pur essendo ancora probabilmente una minoranza in città- facciano lo stesso, si sbagliano di grosso: preferiamo la guerra vera delle parole provate dai fatti alle paci false!
Concludo con un invito ai futuri politici e politicanti a non ricercare slogan astratti, ma più contenuti che rispettino anche i pareri più critici e radicali delle persone e con un invito a quanti si ostinano a non rispondere alle mie domande, come a quelle del sig.De Pari e di tanti altri a rimboccarsi le maniche al più presto per non immiserire e perdere quello che, pur professano ma non è ancora, "l’orgoglio di sentirsi continuatori della civiltà dei fieri Sidicini" come ebbe a dire, qualche anno fa, col suo consueto sussulto storico e libertario il nostro carissimo indimenticabile concittadino, l’avvocato Guido Zarone.
Cassandra