O il danno, l’inganno e la beffa. O l’inganno, la beffa e il danno. Non saprei qual’è l’ordine giusto da dare alle parole, mettetele un pò voi come volete tanto la storia non cambia, ed è una storiella molto semplice iniziata molti anni fa e che ancora non finisce di stupirci. E’ la storiella della depurazione delle acque nel nostro Comune. Qualcuno ricorderà certamente che per anni i cittadini tutti di Teano hanno pagato una tassa per la depurazione delle acque. Qualcuno più informato, sapendo che la maggior parte del paese non era servito dal depuratore, ha chiesto il perchè della tassa e tutti hanno ricevuto la stessa risposta: "serve a raccogliere i fondi per costruire i depuratori".
E quì l’inganno. Dopo qualche tempo c’è stato chi si è risvegliato dal sonno e ha detto: "badate bene amici cari, noi dobbiamo contribuire per i servizi che riceviamo e non per quelli che un giorno forse riceveremo, quindi sull’argomento non vi dobbiamo un bel niente anzi, siete voi che dovete restituirci quanto avete ingiustamente preteso quanto meno per gli anni non ancora caduti in prescrizione". Le "ragioni" erano talmente evidenti che i cittadini hanno avuto ufficialmente "ragione" e un tale evento non poteva passare inosservato tanto che ogni avente diritto ha chiesto il giusto rimborso di quanto fino ad allora versato. E quì il danno…? La beffa…? L’inganno…? Certo è che a quel punto si verifica una situazione che definirei almeno paradossale. Uno di quegli eventi per i quali non sai se scompisciarti dalle risate o piangere di disperazione. Giunge infatti di li a poco la risposta del Sindaco alle citate richieste di rimborso. Una risposta semplice, breve, facilmente comprensibile. In poche parole diceva: "Cari cittadini, io riconosco il vostro diritto ad essere rimborsati, ma al momento non ho soldi. Appena li avrò ve li darò." Come a dire il giorno del poi dell’anno del mai.
Provate un pò voi a fare la stessa cosa. Provate a dire: egr. Sindaco, io devo pagare l’acqua e la tarsu, ma in questo momento ho problemi già a dar da mangiare ai miei figli, quindi te li darò più in là. Provateci, o meglio non provateci mai perchè i risultati potrebbero essere disastrosi.
Pensate sia finita quì? Manca ancora la beffa.
Siamo nell’anno 2008. Cominciano già ad arrivare le nuove cartelle per il pagamento del servizio idrico per l’anno 2007 che ovviamente ancora riportano la voce "canone depurazione" e ciò induce molti a cercare di salvare almeno il salvabile. Che questa tassa non sia dovuta è ormai acclarato, così in tanti pensano sia giusto saldare la fattura, ma detraendo dall’importo richiesto il canone per quella depurazione fantasma ormai famosa. Il principio è semplice, addirittura banale: per evitarti ulteriori difficoltà nel restituirmi ciò che non hai più, non te li do e la chiudiamo lì. Questo principio trova posto però solo nella testa del cittadino comune, quello che paga. Diverso il pensiero di chi riscuote. Accade così che nel mese corrente centinaia di cittadini si sono visti recapitare non un semplice avviso ma, badate bene, una vera INGIUNZIONE DI PAGAMENTO che, se ignorata, dà loro il diritto di procedere al FERMO AMMINISTRATIVO DEI BENI MOBILI. Parliamo ovviamente di importi di poche decine di euro, al massimo un centinaio. E’ giusto tutto questo? Io penso di sì. Pensateci bene, se tutti si rifiutassero di pagare questi importi sulla depurazione delle acque non depurate e tutti venissero rimborsati delle somme versate sempre per la stessa depurazione delle acque non depurate, come farebbe poi il comune a pagare le multe per lo sversamento delle acque impure a causa della mancanza dei depuratori? In fondo il discorso è semplice, vero? quindi:
PAGHIAMO! (noi).
Sergio Squillace