…il cammino che si apprestano a fare i tre gruppi ufficiali di minoranza presenti in Consiglio Comunale ed i vari Consiglieri che, pur di maggioranza, hanno da tempo dimostrato una recalcitrante dissidenza dall’autoreferenziarsi del loro capo.
La cosa nasce, chiaro a comprendersi, dalla eccezionalità del momento, che diventa più difficile da gestire, prima per questa autoreferenzialità, messa in particolare evidenza dall’ex – assessore Palmiero che la enumerava tra le cause delle sue dimissioni. Poi, per la evidente necessità di un apporto di idee e di costruzione che possono derivare da più parti, si è concretizzata a conclusione di interventi messi in atto da distinte iniziative delle due parti. Il Sindaco è andato oltre ogni aspettativa , sicuramente anche con l’intento di stabilizzare una maretta interna all’organo decisionale , la Giunta, proponendo la nomina a componente di essa di un elemento per ogni gruppo di opposizione e di dissidenza presente in aula consiliare.
La cosa non sarebbe peregrina, ma ho l’impressione che già si parta col piede sbagliato e si riproponga la causa del malessere “consiliare”, quando il Sindaco, nell’annunciare la sua decisione, afferma: “Tale decisione rappresenta, da parte mia, un atto di onestà’, trasparenza ed il più alto gesto di democrazia per coinvolgere come richiesto tutti i gruppi del Civico Consesso nel Governo della Città. E questo vuole dimostrare alla Citta’ che il fine unico ed ultimo è solo la tutela della nostra salute e non la vetrina per affermare l’interesse particolare dei singoli”. Sarebbe stato fine ed elegante lasciare ai cittadini la formulazione di questo giudizio. Riaffiorano la mancanza di umiltà e l’egocentrismo del Primo Cittadino, probabilmente proteso ad una sovraesposizione mediatica per altre finalità.
Ma la severità del momento insiste. Ed allora si faccia questa nuova quanto anomala Giunta, ma esclusivamente per il problema emergenza; non sarebbe bello che i nominati dell’opposizione dessero il loro avallo ad altre problematiche con soluzioni contrarie a quelle per le quali gli elettori hanno espresso verso di loro il proprio consenso. E non sia per loro il piacere di ritornare in auge, ma solo l’applicazione di una generosa disponibilità al momento. Sia solo l’umile soddisfazione di servire il paese in un momento drammatico e di supportare una Amministrazione che, nella sua interezza, ha dimostrato tutti i suoi limiti.
Claudio Gliottone