La realtà sul luogo esatto in cui avvenne, nel fatidico 26 ottobre 1860, lo Storico Incontro, risulta, oggi più che mai, oggetto di
grandi discussioni, diatribe ed interrogativi: Teano o Taverna Catena e quindi Vairano Patenora? Forse, in una parte del territorio che oggi ha cambiato comune di appartenenza? E ancora: il luogo dell’Incontro, deve intendersi quello tra le due avanguardie o quello tra il Re ed il Generale? Tra i diversi atti, è attendibile questo o quel documento?….. E così all’infinito.
In questo marasma, da profani, e quindi senza entrare nel merito della questione, ci sarebbe piuttosto da chiedersi: ma il "dove esattamente? e l’ “L’appartenente a che Comune? Che importanza storica hanno?
L’insistenza di questa lotta tra i contendenti è forse animata da un nobile orgoglio riecheggiante i motivi risorgimentali? O da una sanguigna passione nazionalista? Nulla di tutto questo.
In realtà il problema, più che una vera importanza, ha un grande significato: riflette emblematicamente, purtroppo, la triste verità che l’Italia è divisa, profondamente divisa.
Divisa, oggi più che mai, tra nord e sud, tra ricchi e poveri, tra servi e padroni, tra Governo e Magistratura, tra onorevoli imputati ed imputati onorevoli e tra tanti altri valori e disvalori. Paradossalmente, quasi a conferma di tutto ciò, è appunto divisa nella sua Unità, tra Teano e Vairano.
Alla luce di tutto ciò, perché non dare, in occasione del 150° anniversario dello straordinario evento, un segnale di conciliazione come degna celebrazione dell’Unità, visto che è stato questo stesso valore a generarla?
In altre parole, lo Storico Incontro deve restare a Teano, perché un secolo e mezzo di storia e tradizioni non si possono certamente stravolgere, ma il fatto è un avvenimento importantissimo e soprattutto Italiano molto prima che Teanese. Nessuno deve sentirsi escluso, tanto meno il Comune di Vairano Patenora che è stato, in un modo o nell’altro, interessato dalla circostanza.
Allora, l’ambiziosa e forse utopistica idea sinteticamente è questa: organizzare, il 25 ottobre, due feste parallele e distinte; al centro di Teano una festa di accoglienza ai Mille che provenivano da sud ed, a Vairano Scalo, una festa di accoglienza al Re Vittorio Emanuele II che proveniva da nord, per poi far partire, il 26 ottobre, due cortei dai rispettivi luoghi e facendoli incontrare nei pressi del monumento all’Incontro di San Nicola.
Purtroppo questo non avverrà e i due comuni faranno una festicciola ognuno per conto proprio, cercando di strapparsi vicendevolmente la presenza dell’una o dell’altra personalità, accanendosi ad accreditare l’una o l’altra interpretazione storiografica, riaccendendo i toni della disputa per poi ricadere in pasto al TG1, a Striscia la notizia o al Gabibbo. E tutto questo andrà miseramente a dispetto del territorio, della storia, dell’Unità e dell’Italia.
Festicciola comunque e per chiunque, per quanto in pompa magna si possa organizzare, perché, se carente nel significato, non si può che sminuirla.
Certo non si può pretendere che queste accorate righe corrispondano al progetto dell’organizzazione di un evento così importante, perché questa è solo un’idea, una veduta personale, ma l’auspicio è che, quanto meno, valgano da spunto per una riflessione.
Gerardo Zarone