“Finché si tratta di calzolai che siano incapaci o che siano corrotti, o che si vantino di essere abili pur non essendolo, non ne verrebbe una gran perdita per lo Stato. Ma vedi bene che se fossero i Custodi delle leggi e dello Stato a fingere di essere custodi, mentre non lo sono, sarebbe la Città intera a correre il rischio di una completa distruzione, proprio perché la sua felicità e la sua buona amministrazione sono nelle loro mani” (Platone, La Repubblica, IV, 421 A). Vogliamo approcciare in tal modo questo nostro intervento relativo all’ultima figuraccia (Sentenza TAR Campania) che ha “nobilitato” la nostra Teano. Sia nel Titolo, sia nel Sottotitolo, sia nell’incipit di questo nostro scritto abbiamo riportato delle “massime” di A. Dumas, di A. Cristie e di Platone che, sinteticamente, danno un quadro riepilogativo di quest’altra (A)mministrazione che sta (S)governando la fu nobile Teano. E, siccome noi, siamo ben lieti di essere annoverati tra i più tenaci “millantatori di professione”, continueremo a stigmatizzare questo inenarrabile modus operandi di conclamati “dilettanti allo sbaraglio”. Se, poi, oltre ad A. Dumas, ad A. Cristie e a Platone, volessimo rifarci ad Aristotele, quindi a ben 2500 anni fa, con il Suo pensiero che “ogni popolo ha i governanti che si merita”, bene, la risultanza sarebbe inequivocabilmente quella che abbiamo sotto i nostri occhi. Per essere più precisi, andiamo a vedere perché noi “millantatori di professione”, siamo così sarcastici, fatalisti e drammatici. Prendiamo, ad esempio, l’ultima vicenda, quella relativa al pronunciamento del Tar Campania n. 00631/2024 Reg. Prov. Coll. N. 04289/2023 Reg. Ric. a seguito di ricorso ad opera della Consigliera Comunale Daniela Mignacco avverso il Comune di Teano (amministrazione) e per il quale il Tar in sintesi così si è espresso “…..Nel caso in esame, le illegittimità lamentate col ricorso introduttivo e con i successivi motivi aggiunti fanno riferimento al mancato rispetto dei termini entro cui l’ente comunale avrebbe dovuto fornire l’integrale documentazione a supporto della discussione e della deliberazione sul rendiconto di gestione, sul DUP e sul bilancio di previsione….(“dilettanti allo sbaraglio”)….. È del tutto evidente che questi rilievi realizzano – laddove fondati – una lesione delle funzioni legate all’ufficio, in quanto privano nella sostanza il consigliere di ricevere adeguata e tempestiva conoscenza di aspetti essenziali relativi all’attività ed alla vita dell’ente con compromissione del pieno e completo esercizio della carica rappresentativa”. (Ma vedi bene che se fossero i Custodi delle leggi e dello Stato a fingere di essere custodi, mentre non lo sono, sarebbe la Città intera a correre il rischio di una completa distruzione, proprio perché la sua felicità e la sua buona amministrazione sono nelle loro mani” (Platone, La Repubblica, IV, 421 A). Quest’ultima vicenda, poi, “errare humanum est perseverare autem diabolicum”, va ad assommarsi a quell’altra di poco antecedente che vedeva l’(A)mministrazione di Teano attribuire arbitrariamente il dono dell’ubiquità ai due artefici dello Storico Incontro, i quali, si strinsero la mano contemporaneamente sia a Teano, sia a Vairano P.. Una vicenda, per quanto kafkiana, resa ancor più grave dal fatto che, la stessa (A)mministrazione, nel tentativo di rimediare alla scempiaggine si produceva in quel che noi definivamo “gioco delle tre carte” (ns. del 25.01.2024). “Il segretario generale attesta che la presente deliberazione viene ripubblicata, in quanto la precedente pubblicazione avvenuta in data 04.01.2024 riportava, in allegato, l’obbligazione trasmessa dalla Brigata Bersaglieri “Garibaldi” contenente un errore materiale e, in particolare, l’errata localizzazione dell’evento storico oggetto di celebrazione”. E, quindi, constatavamo che “Ora, volendo andare a ritroso sullo “storico” dell’Albo Pretorio ci siamo resi conto che ciò non è possibile, ovvero, non siamo riusciti a trovare nessuna precedente pubblicazione avvenuta in data 04.01.2024”. Ed eccoci, perciò, al “gioco delle tre carte”. Poteva bastare tutto questo? Certamente che no! Visto che a rincarare la dose, fu il collega Elio Zanni, il quale, con il Suo ultimo, apparso su TeanoCè, “Accordo Teano-Vairano sul doppio storico Incontro: violato lo Statuto Comunale”, ipotizzava che “Occorreva convocare un Consiglio con l’osceno ordine del giorno e poi varare la modifica dello Statuto”. “Ad avvalorare tale tesi, continua Zanni, ossia che sia stato sottoscrizione di un atto nullo, c’è niente poco di meno che: lo STATUTO COMUNALE. Infatti, con la rinuncia all’idea di Teano unica città dello Storico Incontro, e con la suddivisione per scissione di Garibaldi, l’amministrazione comunale trasgredisce proprio lo STATUTO COMUNALE”. E siamo a 3 evidenti corbellerie (A)mministrative, ovvero, “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”. (Agatha Christie). Bisogna, ora, solo definire la “prova”. Prova di che? Siccome noi siamo dei “millantatori di professione”, lasciamo ai nostri Concittadini emettere la loro “sentenza”, questa sì inappellabile.
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Pasquale Di Benedetto