“Come volevasi dimostrare” è un modo di dire molto diffuso nella lingua italiana, viene utilizzato in modo ironico quando si verifica una situazione prevedibile a priori. Il detto deriva dal mondo matematico, quando viene dimostrata la veridicità di un teorema. L’espressione proviene dal latino “quod erat demonstrandum”, che proviene a sua volta dal greco e si traduce in come dovevasi dimostrare. Dimostrare che? Nel nostro caso una evidente forma di “schizofrenia amministrativa”. Specifichiamo meglio. La schizofrenia è caratterizzata da psicosi (perdita del contatto con la realtà), allucinazioni (false percezioni), deliri (falsi convincimenti), linguaggio e comportamento disorganizzati, appiattimento dell’affettività (manifestazioni emotive ridotte), deficit cognitivi (compromissione del ragionamento e della capacità di soluzione dei problemi) e malfunzionamento occupazionale e sociale. La causa è sconosciuta, ma vi è una forte evidenza di una componente genetica e ambientale (Carol Tamminga, MD, UT Southwestern Medical Dallas). E quale sarebbe la motivazione per cui noi “diagnostichiamo” una “schizofrenia amministrativa” riferita alla Città di Teano? Ebbene tra gli eventi manifesti di tale sintomatologia riscontriamo la Determinazione n. 17 del 30-01-2024 (Raccolta particolare) e Determinazione n. 60 del 30-01-2024 (Raccolta generale) a firma del Responsabile Area Amministrativa Finanziaria, Dott. Fabio Rinaldi, con l’avallo preliminare, si suppone, del (S)indaco di Teano. Ovvero parliamo della Determinazione avente ad Oggetto: incarico avv. Paolo Centore – Appello al Consiglio di Stato avverso la Sentenza n. 631/2024 del Tar Campania -Napoli. Costo dell’operazione Euro 4.440,80. E quali le motivazioni di questa fulgida ed illuminata Determinazione? Leggiamo che: “Considerato che con sentenza n. 631/2024 il TAR Campania (Sezione Prima), definitivamente pronunciando sul ricorso ha accolto i motivi articolati da parte avversa così annullando i relativi atti impugnati. Considerato altresì che una tal pronuncia costituisce grave pregiudizio per l’Ente; (Azz…. !!!!). Attesa pertanto la necessità di ricorrere in appello ed impugnare la predetta pronuncia dinanzi al Consiglio di Stato…. ”. Ovvero, noi che siamo “millantatori di professione”, ci sembra di capire che l’(A)mministrazione di Teano, vista la propria acclarata “schizofrenia amministrativa”, voglia così affermare che: “E lo stato questa volta non mi deve condannare pecchè so’ pazzo, je so’ pazzo” (Pino Daniele). Non è forse così? Ricapitolando, il Tar Campania n. 00631/2024 Reg. Prov. Coll. N. 04289/2023 Reg. Ric. a seguito di ricorso ad opera della Consigliera Comunale Daniela Mignacco avverso il Comune di Teano (amministrazione) e per il quale il Tar in sintesi così si è espresso “…..Nel caso in esame, le illegittimità lamentate col ricorso introduttivo e con i successivi motivi aggiunti fanno riferimento al mancato rispetto dei termini entro cui l’ente comunale avrebbe dovuto fornire l’integrale documentazione a supporto della discussione e della deliberazione sul rendiconto di gestione, sul DUP e sul bilancio di previsione….. È del tutto evidente che questi rilievi realizzano – laddove fondati – una lesione delle funzioni legate all’ufficio, in quanto privano nella sostanza il consigliere di ricevere adeguata e tempestiva conoscenza di aspetti essenziali relativi all’attività ed alla vita dell’ente con compromissione del pieno e completo esercizio della carica rappresentativa” (ns. del 30.01.2024). Cioè, Il TAR Campania accerta che l’(A)mministrazione si è resa artefice di “una lesione delle funzioni legate all’ufficio” oltre a una “compromissione del pieno e completo esercizio della carica rappresentativa” e l’(A)mministrazione stessa, capovolgendo di sua sponte tale evidenza afferma che da ciò ne deriva un “grave pregiudizio per l’Ente” (!!!). E per fare ciò, elargisce ben 4.440,80 Euro!!! A questo punto, sempre rifacendoci a Carol Tamminga del MD, UT Southwestern Medical Dallas, o la Consigliera Daniela Mignacco è affetta da allucinazioni, quel fenomeno psichico in cui il soggetto percepisce come reale ciò che in realtà è solo immaginario (percezione senza oggetto), o il TAR Campania è affetto da gaslighting (manipolazione psicologica). Quest’ultimo fenomeno viene messo in atto da un narcisista (Daniela Mignacco) che prende di mira la sua vittima (TAR Campania) facendola dubitare delle sue emozioni e percezioni. Imponendo la sua volontà, il carnefice determina nel perseguitato uno stato di confusione e di dipendenza emotiva difficile da superare.
Ora tra attribuzioni di “doni dell’ubiquità” a favore di due Personaggi Storici, tra ipotizzate “cliniche private” nell’ex Ospedale di Teano, tra acclarate “schizofrenie amministrative”, possiamo solo avvalerci di una delle mirabili fotografie dell’egregio Concittadino Valter Giarrusso il quale ha, inoltre, immortalato un angolo di Teano in un meraviglioso “notturno Teanese”. Una rappresentazione che non può non ricalcare più idoneamente lo stato comatoso in cui è stata letteralmente trascinata la fu Nobile Città di Teano. E, visto che abbiamo cercato di trovare una qualche forma di “giustificazione” a questo stato comatoso della Città, non possiamo che rifarci anche all“anomia”. Dal punto di vista sociologico il termine “anomia” (dal greco “a” -senza- e “nomos” -legge-), si riferisce ad uno stato esistenziale collettivo caratterizzato da norme mancanti, contraddittorie, labili, carenti. Per dirla in breve, “schizofrenia amministrativa”. Perciò, aspettiamo speranzosi anche la Sentenza del Consiglio di Stato. Dopodichè…
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Pasquale Di Benedetto