puntualmente sfugge o non ottiene l’attenzione che merita.
Certo non si può non dare importanza ad elementi come l’albero, Babbo Natale, il presepe, il panettone, tutte cose che hanno sì una loro storia ma che infondo conosciamo un po’ tutti.
Allora, quali possono essere gli elementi così importanti e sui i quali non ci si sofferma o non si riflette abbastanza?
Uno è certamente la tredicesima, quella ottenuta erga omnes, cioè per tutti i lavoratori dipendenti, che quest’anno compie 50 anni esatti e che certamente è indiscussa protagonista dell’evento nella modernità e che dà indubbiamente forza a tutti gli altri elementi, almeno quelli tangibili, consumistici e di atmosfera.
Storicamente, una sorta di regalia aggiuntiva al salario, esisteva già nel XIX secolo ed era solo eventualmente concessa ma senza alcun obbligo di legge. Poi, nel Contratto Collettivo Nazionale dei Lavoratori del 5 agosto 1937, per i soli impiegati dell’industria, fu istituzionalizzata da Benito Mussolini la prima tredicesima della storia italiana. Il diritto allo stesso emolumento, denominato nell’occasione “Gratifica natalizia”, fu poi esteso anche agli operai nell’Accordo Interconfederale per l’Industria del 27 ottobre 1946. Infine, il D.P.R. numero 1070 del 1960, sancì il diritto alla tredicesima per i lavoratori di tutte le categorie.
Altro protagonista nel modo attuale di vivere il Natale è certamente lo Short Message System, il messaggino telefonico più noto come SMS che attualmente è forse il mezzo più diffuso per scambiarsi gli auguri. Sembrerebbe un moderno sistema ma proprio quest’anno ha compiuto 18 anni. Infatti, il primo SMS della storia fu inviato dall’allora 22enne ingegnere Neil Papworth al suo amico Richard Jarvis e, non a caso, il testo fu “MARRY CHRISTMAS”.
Gli SMS sono quindi strettamente legati agli auguri e gli auguri, riflettendoci bene, sono forse ancor più importanti della tredicesima e di tutti gli altri elementi messi insieme.
La dinamica degli auguri di Natale è l’indicatore più importante dei rapporti interpersonali, dei legami, delle amicizie, del rispetto delle posizioni gerarchiche ad ogni livello, di uno dei sentimenti più importanti che è la gratitudine, ma anche l’indicatore della falsità e dell’opportunismo. Il modo in cui ci poniamo in questo ambito, il come, il se e il quando li riceviamo o li offriamo è certamente il più fedele tracciato del nostro stato di salute sociale: niente di meglio per capire cosa siamo per gli altri e cosa sono gli altri per noi.
Non abbiamo toccato l’aspetto più religioso della festa che è certamente essenziale e varia a seconda della fede che c’è in ognuno di noi ma abbiamo carpito l’essenza universale di questo straordinario avvenimento che è la vicinanza e quindi si può affermare che a Natale può mancare qualsiasi cosa ma un Natale senza auguri è assolutamente inimmaginabile.
Gerardo Zarone