Non molti hanno capito di cosa effettivamente si tratta, qualcuno lo ha addirittura indicato come una sorta di plotone di esecuzione puntato contro i dipendenti comunali responsabili di infrazioni disciplinari. Altri, senza entrare nel merito ma avendo intuito che è uno strumento che in qualche modo tende ad individuare eventuali responsabilità dei dipendenti comunali di tipo gerarchico e funzionale, durante lo svolgimento del proprio lavoro, pensano che possa fungere da deterrente.
In pratica su proposta del Responsabile dell’area Affari Generali e Legale, la Giunta comunale ha approvato il provvedimento per la costituzione di un Ufficio Procedimenti Disciplinari (UPD) con il compito di avviare, istruire e concludere tutti i provvedimenti disciplinari che comportino l’applicazione di sanzioni di minore e maggiore gravità (sanzione superiore alla sospensione dal servizio con privazione della retribuzione per più di 10 giorni. L’Ufficio sarà composto dal Segretario Comunale che fungerà da Presidente, dal Responsabile di Area alla quale appartiene il Servizio del personale e da una categoria C dell’ufficio personale verbalizzante.
Risulta chiaro che la istituzione di questo servizio interno all’Ente non significa automaticamente che tutti i problemi lamentati dall’attuale Amministrazione sul comportamento di parte della struttura e sulla inefficienza di alcuni settori, troverà immediata soluzione. L’ufficio UPD è una forma di garanzia per il dipendente per il quale si richiede l’applicazione di una sanzione, il quale avrà la possibilità di difendersi davanti al collegio di disciplina e far valere le proprie ragioni. Un po’ quello che prevede la Legge 300/70 (Statuto dei Lavoratori) per i dipendenti di aziende private.
Piuttosto la mancanza di questo strumento ha potuto in qualche caso frenare l’azione dell’Amministrazione quando ha dovuto fronteggiare o subire atteggiamenti o comportamenti obiettivamente non conciliabili con una condotta leale e responsabile che dovrebbero mantenere tutti i pubblici dipendenti, proprio perché devono dare conto ai cittadini contribuenti che con le loro tasse pretendono di ricevere i necessari servizi.
Il provvedimento appena approvato copre un vuoto normativo e toglie gli alibi a quanti puntavano sull’impunità di comportamenti individuali sanzionabili ai sensi del Contratto collettivo di lavoro per i dipendenti del Pubblico Impiego.