Egregio Direttore,
da cittadino Teanese, scrivo alla vostra redazione per chiedere dei chiarimenti in merito a quanto sta per accadere con riferimento alla paternità del luogo ove si svolse lo storico incontro Garibaldi e Vittorio Emanuele. In questo periodo siamo avvolti dai festeggiamenti del Santo Natale, portandoci dietro tante discussioni che coinvolgono ( o forse no) buona parte dei nostri concittadini:
• Si chiacchiera del rimpasto della Giunta comunale e molti cercano di capirne il fine strategico da parte del nostro Sindaco;
• In molti ci chiediamo perché un’associazione di professionisti teanesi, riconosciuta dall’Amministrazione Comunale, non possa prendere visione del P.U.C., che è uno strumento che interessa tutta la cittadinanza;
• molti attendono, con trepidazione, la conclusione delle vicende giudiziarie che investono elementi della maggioranza e qualche esponente della minoranza consiliare;
• Prendiamo nota dei vari festeggiamenti che si susseguono nella nostra Città, cercando, di trovare del tempo per essere presenti ad ogni evento. A tal proposito, riferendomi agli ultimi “grandiosi” festeggiamenti per il 150° anniversario dello storico incontro, tralasciando le ironiche puntualizzazioni che da varie parte sono state effettuate circa la “performance” del nostro Assessore alla Cultura,( http://www.youtube.com/watch?v=PM5qZIVFUDU), in molti di noi, è vivo il ricordo, di tutti gli incontri tenutesi in varie occasioni, da parte di personaggi politici Nazionali ( a me sembra che mancasse uno specifico schieramento il “PDL”, ma non ne sono sicuro) che hanno voluto “spiegarci” l’importanza di quella fatidica data “26-10-1860”. Ubriacati dai festeggiamenti, non ci siamo soffermati sulla dichiarazione fatta dall’ex ministro Giuliano Amato (presidente della Treccani e Presidente del Comitato Nazionale per i festeggiamenti del 150mo anniversario dell’Unità d’Italia) che, in una manifestazione ufficiale, ha così risposto alle richieste di una sua posizione circa il luogo che ha sancito lo storico incontro tra Garibaldi e Vittorio Emanuele:”……. per definire un avvenimento, un fatto storico, c’è bisogno di identificare un luogo preciso. Lì il luogo c’è, a Vairano, e non me ne vogliano gli amici di Teano……”
Egr. Direttore, tralascio, almeno per ora, di formulare delle considerazioni in merito alla dichiarazione dell’On. Amato e, giacché ai nostri amministratori è sfuggita questa dichiarazione, non avendo letto nessuna presa di posizione in merito, volevo chiederle se poteva essere Lei a darmi qualche spiegazione su quanto sta per accadere.
La ringrazio anticipatamente
Carlo Mirabella
Caro Carlo,
consentimi di trovare alquanto innaturale questo formalismo tra vecchi amici di tante battaglie e passo subito al tu, per rimproverarti di dedicarti molto al nostro giornale online e trascurare quello cartaceo. Il perché è presto detto. Nel numero10 del 22/11/2010 a pag. 2 de Il Messaggio, edizione cartacea, è stato pubblicato una articolo, a mia firma, che di seguito ti ripropongo, nel quale ho cercato di dare una mia semplice interpretazione di quando sta accadendo e di quanto probabilmente accadrà nei prossimi mesi. Per questo motivo ti ripropongo quello stesso articolo al quale mi sono permesso di fare un aggiornamento finale per un successivo evento, ma che in buona sostanza restano intatte tutte le supposizioni e le preoccupazioni senza che nessuno dal palazzo abbia sentito il dovere, nel frattempo, di fare alcuna precisazione.
Intanto ricevi i miei ringraziamenti per l’attenzione che ci riservi e gli auguri più sinceri per le prossime festività natalizie.
Ti abbraccio
Antonio Guttoriello
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Il messaggio del 22 novembre 2010. Pag.2
Questo signore afferma che lo Storico Incontro si è verificato a Vairano.
Ora come la mettiamo?
“Per definire l’avvenimento, un fatto storico, c’è bisogno di identificare un luogo preciso. Lì il luogo c’è, a Vairano, e non me ne vogliano gli amici di Teano. Certo, poi si è affermata la versione più favorevole a Teano, ma soltanto oggi ci accorgiamo che per anni abbiamo indicato il capolavoro di Thomas Mann come “La montagna incantata” mentre in ogni altro paese e in ogni altra lingua, la montagna è”magica”.
Chi fa questa affermazione non è uno qualunque. Si tratta di Giuliano Amato, Presidente della Treccani e Presidente del Comitato nazionale per i festeggiamenti del 150mo anniversario dell’Unità d’Italia. Si dirà, ma Amato non è uno storico. Sì ma è colui che presiederà le celebrazioni dell’Unità d’Italia e se pensa e dice che i due si sono incontrati a Vairano e non a Teano quale ruolo pensato che possa riservarci?
Quindi, mentre noi facciamo parate da avanspettacolo e ci soffermiamo ad “ammirare un mare di bandiere tricolori quasi a fila indiana”, da qualche parte ci stanno facendo la festa ed in modo molto ma molto scientifico. Mentre noi affermiamo che Teano, città dello storico incontro è il simbolo dell’unità d’Italia, chi questa unità si appresta a celebrarla con tutti gli onori, anche se con oneri molto ridimensionati, afferma invece che noi in effetti con l’unità d’Italia non c’entriamo affatto.
Perché la deduzione è elementare e semplice. Su come ci si sta orientando per i festeggiamenti del prossimo anno ci sono segnali abbastanza significativi, primo tra tutti l’assenza alle celebrazioni dell’incontro a Teano di rappresentanti istituzionali, presenti invece a Vairano che ha anche ottenuto il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, l’imbarazzo del Presidente della Repubblica che, per non dichiararsi ufficialmente ha preferito recarsi in visita in Cina. Ma ciò che ha in qualche modo marcato la diversa gestione della vera o presunta paternità dello storico incontro, ci è sembrato proprio la caratterizzazione della celebrazione sidicina più come evento politico, di una sola parte politica, cioè la sinistra, che non invece una rievocazione storica.
Non una parola spesa per spiegare le nostre ragioni ai giovani ormai disorientati e confusi ma solo parate e convegni frequentati da oratori e pubblico di appartenenza esclusiva alla sinistra colta ed impegnata, ospitata a nostre spese nella nostra città più per lanciare attacchi ai nostri governanti che dissertare sui valori dell’unità. Ha voglia il nostro sindaco di affermare che sull’incontro di Teano non ha niente da dire perché non si discute. Falso, altri ne stanno discutendo e quasi tutti, dagli storici ai registi, anche e soprattutto quelli di tendenze sinistrose come gli ospiti che hanno affollato a nostre spese le strade della nostra città, emettono sentenze e quasi tutte vanno nella stessa direzione.
Ora vorremmo sapere, una volta esaurito il pacchetto del progetto del Tonino Perna, cosa pensano di fare i nostri amministratori, come si coordineranno con la Presidenza del Comitato Nazionale per i festeggiamenti del prossimo anno, lo stesso presidente Giuliano Amato che ha appena affermato che secondo lui l’attribuzione della paternità dello storico incontro a Teano è praticamente una bufala storica. Teano che ruolo si vedrà assegnare? Scommettiamo che qualcuno cercherà di spiegarci che …..
A proposito, ma le forze politiche del centro destra, se ancora se ne ravvisa la presenza dalle nostre parti, cosa ne pensano di tutto questo?
A.G.
Quest’ultimo paragrafo lo aggiungo ora:
Qualche settimana fa, preceduti dal suono delle fanfare, il comitato “Verso Teano” coordinato dal solito Tonino Perna e con una folta delegazione, di cui facevano parte naturalmente il Sindaco Picierno e l’assessore Pentella, annunciarono che sarebbero stati ricevuto dal Presidente della Repubblica a cui avrebbero consegnato il famoso Patto di Teano. Quel documento fu sottoscritto forse da una decina di sindaci contro i previsti 1000. Ebbene, questa folta delegazione non è stata ricevuta dal Presidente Napoletano ma da una persona della sua Segreteria. Anche questo è un segnale di quello che effettivamente hanno in mente le istituzioni Italiane sulla paternità dell’Incontro?