Egregio direttore,
nell’esprimerle la nostra più sincera solidarietà in merito alla questione che si è venuta a verificare nell’ultimo Consiglio Comunale a proposito della rinuncia alla delega del consigliere Pierluigi Landolfi ed alla successiva polemica, poiché ci siamo dati il proposito di entrare molto più incisivamente nelle vicende che interessano la nostra città, abbiamo svolto una nostra privata indagine per capire esattamente cosa è accaduto nella vicenda Landolfi e chi è stato il vero protagonista di quando accaduto.
Ci ha aiutato un documento fattoci pervenire da nostri amici, che poi non è altro che la lettera che Landolfi ha depositato al protocollo del Comune indirizzata al Sindaco, in cui spiega il perché ha deciso di rinunciare alla delega all’ecologia. Leggendola sarà chiaro che non è affatto vero che la rinuncia di Landolfi sia una mossa condivisa in giunta e che la stessa sia stata distribuita tra i componenti della giunta,(una scelta collegiale) come ha affermato il sindaco nel consiglio comunale e non smentita da Landolfi.. A riprova della nostra correttezza, le consegniamo copia del documento e la contemporanea autorizzazione alla sua pubblicazione.
Passiamo ora a fare qualche considerazione sul valore del voto come strumento di libertà ma anche di responsabilità. Nonostante la storia ci insegni che i nostri avi hanno combattuto e sono morti per ottenere il diritto al voto, al suffragio universale, che ha rappresentato il primo passo verso la vera democrazia, quella che comprende tutti, indipendentemente dall’estrazione sociale, purtroppo oggi sempre più spesso ci accorgiamo come questo diritto, poi designato come diritto/dovere, sia svenduto.
Per un tornaconto personale, a volte solo per promesse mai mantenute, un diritto che si è faticato ad avere, oggi viene buttato via e poco considerato.
Purtroppo tale umiliazione viene inferta non solo da chi detiene effettivamente il potere del voto, ma anche da coloro che grazie a quel voto si ritrovano a governare un paese o si trovano nelle potenzialità di farlo.
In particolare vorremmo fare riferimento proprio alla questione di cui già è stato scritto sul suo giornale, ma evidenziandone anche un altro aspetto importante, a cui forse non si pensa.
Il consigliere Landolfi si ritrova a fare il capogruppo di maggioranza e il consigliere dell’attuale amministrazione grazie a 583 persone che gli hanno dato la propria preferenza alle urne.
Nella speranza che questo voto sia stato dettato dalla fiducia che tali persone avevano nell’ingegnere, oggi possiamo dire che ancora una volta tale voto è stato dato in cambio di promesse poi non mantenute.
La promessa di vedere il proprio candidato governare il paese, perché diamo per scontato che 583 persone volessero che Landolfi li governasse, mettesse le proprie capacità al servizio della città e dunque del popolo.
Ebbene non solo tali volontà sono state disattese dall’attuale sindaco, il quale ha voluto estromettere dai giochi politici l’ingegnere Landolfi, non per mancanza di voti, essendo stato lui il secondo eletto, ma probabilmente per mantenere equilibri politici necessari per la sopravvivenza della giunta appena eletta. Ma tali volontà non sono state rispettate neanche dallo stesso Landolfi, il quale dopo aver avuto una delega importante, relativa ad un settore delicato per la nostra città, quale l’ecologia, dopo pochi mesi ha deciso, senza alcuna motivazione chiara, di dimettersi dalla stessa.
Vorremmo chiedere al consigliere Landolfi dunque le motivazioni di questa scelta dal momento che egli nega sia stata dettata dalle motivazioni scritte su questo giornale, oppure ritiene di non dover dare alcuna spiegazione a 583 persone che lo hanno scelto, hanno riposto la propria fiducia in lui, senza che questa sia stata onorata in alcun modo?
Speriamo di ottenere una risposta chiara e valida, che giustifichi l’inefficienza che l’intero settore ecologico ha avuto in questi mesi e lo stato di degrado in cui verte la città ad oggi, con il servizio di spazzamento sospeso e la raccolta differenziata in forte calo.
Il gruppo: “Ci siamo anche noi!”
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